Ci sono alberi che non si vedono tutti i giorni. Bisogna andare in giro per arboreti, orti botanici e giardini se si vuole cercare e studiare nuovi alberi. A Badia Prataglia in Toscana, nel Parco delle Foreste Casentinesi (forse il parco più boscoso d’Italia), c’è il più antico arboreto italiano, realizzato nel 1846 da Carlo Siemoni. Abbiamo visto alcuni esemplari anche grazie alla bibliografia disponibile già in rete. Fra gli alberi più grandi e di interesse ci sono le Thuje Plicate e la Sequoia, già descritte in un precedente articolo.
Abbiamo ripreso l’elenco delle specie presenti nell’arboreto. Buona parte sono state messe a dimora nel periodo che va dal 1835 al 1860. Ci pare opportuno riportarle alcune con qualche breve descrizione e curiosità.
COLLEZIONE DENDROLOGICA ARBORETO “CARLO SIEMONI” BADIA PRATAGLIA
1) Calocedrus decurrens (Torr.) Florin. Cedro da incenso. California, Oregon. Chiamato anche libocedro, pianta ornamentale. Il nome generico deriva dal greco ‘kalòs’ (bello) e dal latino ‘cedrus’, nome che designava una conifera; il nome specifico si riferisce alle foglie decorrenti sui rametti. Pianta a portamento variabile, pochi esemplari presenti in Italia. Solo in qualche parco, giardino e orto botanico (Napoli). Il suo legno è uno dei principali materiali utilizzati per la realizzazione di matite, facile da temperare.
2) Chamaecyparis lawsoniana (Murrey) Parl. Cipresso di Lawson. California occidentale, Oregon
ll Cipresso di Lawson può raggiungere nelle zone di origine, i 50 m di altezza. Ha foglie squamiformi, embricate e portate su rametti appiattiti. I coni maschili di color rosso intenso brillante Albero ornamentale in parchi e giardini. Ci sono molte forme e varietà diverse che si distinguono per il portamento e per le foglie. La pigna grande 0.8-1 cm, squame con sporgenze ben strette. Corteccia con solchi verticali a scaglie. Data la densità elevata della sua chioma è ideale per la nidificazione degli uccelli. Queste piante sono vicine al museo dell’arboreto.