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I Grandi Alberi in Italia

Regione Valle d’Aosta – L’olmo ciliato in località Prà di Perloz

A chi può’ interessare un olmo ciliato (Ulmus  laevis)? E per lo più grandioso con cinque metri di circonferenza e forse più ed età superiore a 200 anni come lo descrive Tiziano Fratus nel suo libro “La Linfa nelle Vene? Forse a pochi, ma di Olmi ciliati non ce ne sono molti, poi è un esemplare unico non solo in Valle d’Aosta ma un po’ in tutta Italia.

L’Olmo ciliato detto anche olmo bianco è un po’ sporadico utilizzato più per i rimboschimenti anche per la sua minora sensibilità alla grafiosi (quella che ha decimato gli olmi un po’ in tutta Europa). Nel censimento del 1993 del Corpo Forestale della Valle d’Aosta la circonferenza era di 5,20 mt e per un olmo non è poco. Attualmente anno 2014, crediamo che ci sia stato un aumento. Esso sta a 1350 mslm in località Prà del Comune di Perloz. La pianta fu probabilmente messa a dimora circa due secoli fa da un antenato della famiglia Yeuillaz il quale la portò dalla Svizzera dove si recava stagionalmente per motivi di lavoro.

Per arrivare a questo Olmo bisogna lasciare l’automobile a Fey Dessous (1022 m.) sullo slargo in prossimità di un tornante, percorrere la strada asfaltata imboccare a destra, in corrispondenza del cartello stradale che indica le località Pessé, Pra, Ruina, Mont Crabun, il sentiero. Giunti al villaggio del Pessé o in direzione del Pra, la pianta monumentale si trova a valle della strada in mezzo al villaggio. Ecco l’ubicazione, più o meno deve essere qui.

Regione Valle d’Aosta – Il Tiglio di Sant’Orso

Il Tiglio di Sant’ Orso ad Aosta
Specie: Tilia platyphyllos Scop.
Nome comune:Tiglio Nostrano
Circonferenza mt. 4.60 (nel 2008)
Età: 450-500 anni.
Quota slm (mt): 580

Tiglio Nostrano Valle D'AostaIl Tiglio di Sant’Orso è il simbolo di Aosta e della Valle d’Aosta. Abbiamo già detto tutto. Ha una storia travagliata questo straordinario esemplare come ben descritto nel libro “Le piante monumentali della Valle d’Aosta”.  Ci preme ricordare che fu piantato  tra il 1530 e il 1550 come attestano alcuni documenti storici. Negli ultimi cent’anni è stato un po’ sfortunato: furono tagliate delle radici, poi cadde una branca, poi ritagliate le radici per scavi archeologici, poi si ruppe un grosso ramo. Gli abitanti di Aosta nel 1950 quando cadde una grossa branca andarono a Sant’Orso a visitare il malato Tiglio.

Su internet  abbiamo trovato delle foto del Tiglio del 2009. Pare che non stia tanto bene, sta subendo una forte cura con tiranti. Ci preme ricordare che è tra gli alberi più citati in libri e pubblicazioni e noi di molisealberi non potevamo che dedicargli un breve descrizione. Come dice Tiziano Fratus “l’uomo radice” nel suo libro: La linfa nelle Vene: “Il cercatore di alberi potrà notare, che mettendosi a fotografare il tronco molti passanti, se non tutti , presteranno attenzione a quella cosa che fino a pochi istanti prima non era altro che un semplice albero messo lì ad adornare una piazza, uno scorcio” 

Tiziano Fratus nel suo libro parla anche a noi di Molisealberi quando descrive questo Tiglio, dicendo che siamo ancora un sito  di riferimento per chi si occupa di questi temi. Noi non possiamo fare altro che ringraziarLo, anche se non siamo sempre “all’altezza”.

Le foto sono di  Enrica Ferrero.

Regione Valle d’Aosta – Il Libro delle piante Monumentali

piante monumentali della valle daostaIl Corpo Forestale della Valle d´Aosta collabora con l’Ufficio Piante Monumentali della Direzione Foreste, per alcune attività specifiche concernenti questo settore:

Segnalando agli uffici competenti della Direzione Foreste, la presenza sul territorio di piante di particolare pregio. Effettuando periodicamente i rilievi dendrometrici (circonferenza, altezza, incrementi ecc.).  Segnalando eventuali danni provocati agli alberi monumentali.

L’ufficio Piante Monumentali si occupa, inoltre, per mezzo di proprio personale tecnico di:

Monitorare costantemente le piante classificate.

Rivitalizzare le piante monumentali che ne necessitano.

Rendere fruibili i siti in cui vegetano questi esemplari arborei.

Pubblicizzare le particolarità di questo patrimonio vegetale.

La Legge Regionale n. 50 del 21-08-1990 sottopone a particolare tutela le piante monumentali.

Una pianta (o la formazione boschiva di protezione) per essere inserita nell’apposito registro, deve naturalmente possedere particolari caratteristiche quali ad esempio: Il portamento, le dimensioni,I fatti o personaggi storici che sono legati all’albero,le leggende o gli aneddoti che gli stessi racchiudono.

Altre informazioni sono disponibili presso: Ufficio piante monumentali  Indirizzo: Località Olleyes 11020 Quart (Aosta)  Telefono: 0165-775723  E-mail: c.letey@regione.vda.it  Responsabile: M.llo Forestale Corrado Letey

Scarica qui il libro Piante Monumentali Valle d’Aosta (aggiornamento al 2007)

Fonte:  Regione Valle d’Aosta

Regione Valle D’Aosta – Elenco degli alberi monumentali censiti dal C.F.S.

Valle d'aostaElenco degli esemplari censiti in Valle d’Aosta che presentano le caratteristiche di maggiore interesse ambientale e culturale.

Comune

Prov Località Genere Specie Circ.mt. Alt.mt. Nome comune Nome inglese
Aosta AO Borgo Saint Ours Tilia cordata Mill.* 4,7 16 tiglio selvatico small-leafed lime
Champdepraz AO fraz. Viering Sequoia gigantea Dec. 6,35 40 sequoia gigante giant sequoia
Chatillon AO Castello Sequoia gigantea Dec. 6,27 35 sequoia gigante giant sequoia
Chatillon AO Castello Fagus sylvatica L. 4,85 35 faggio common beech
Courmayeur AO La Goletta Picea abies Karst.* 3,34 29 abete rosso spruce fir
Donnas AO centro abitato Aesculus hippocastanum L.* 5,6 25 ippocastano horse chestnut
Donnas AO Caves di Donnas Platanus orientalis L. 4,58 40 platano orientale oriental plane
La Salle AO frazione Derby Castanea sativa Mill. 7,8 25 castagno swett chestnut
Morgex AO Grigne Rosse Larix decidua Mill.* 5,2 22 larice European larch
Valgrisence AO Arolla Larix decidua Mill. 5,5 30 larice European larch

* esemplare ritenuto di eccezionale valore storico o monumentale morto nel 2012

I dati sono forniti dal sito del Corpo Forestale dello Stato

Il Giardino dei Patriarchi da frutto dell’Unità d’Italia

Venti regioni, venti patriarchi da frutto grazie all’Associazione Patriarchi della Natura d’Italia a villa dei Quintili a Roma.

Ecco i venti Patriarchi da frutto che, regione dopo regione, rappresentano, i suoi diversi paesaggi e ambienti, con piante  secolari o addirittura millenarie.

Valle d’Aosta: pero Brusson (il pero più grande e vecchio della Val d’Aosta)
Piemonte: melo PUM dal Bambin (uno dei meli più grandi del Piemonte)
Liguria: olivo di San Remo millenario (l’olivo più antico della Liguria)
Lombardia: ciliegio di Besana in Brianza (forse il ciliegio selvatico più grande d’Italia)
Trentino Alto Adige: melo di Fondo (il melo più vecchio d’Italia e forse d’Europa)
Friuli Venezia Giulia: melo di Campone (il più grande del Friuli) 150 anni,
Veneto: Olivo di San Vigilio (olivo millenario sulle rive del Garda)
Emilia Romagna: cotogno antico Faenza (fra i più vecchi d’Italia, produce frutti quasi privi di tannino che si mangiano come mele)
Toscana: corniolo di Montieri (fra i più grandi d’Italia)
Marche: olivo di Campofilone (fra gli olivi più longevi delle Marche)
Umbria: Noce di Poggiodomo, Perugia, (il più grande d’Italia di oltre 5 metri di circonferenza)
Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico (antica varietà locale)
Molise: olivo di Venafro (millenario, coltivato già in epoca romana)
Lazio: melograno di Roma (San Giovanni in Laterano, fra i più vecchi d’Italia)
Campania: vite di Taurasi (vite plurisecolare e di dimensioni enormi)
Puglia: fico di Otranto (varietà autoctona, fra le più antiche)
Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina (olivo millenario, il più antico della Basilicata)
Calabria: vite Mantonico di Bianco (vitigno risalente all’epoca magno-greca)
Sicilia: vite Corinto Bianco (vitigno portato in Italia dai Greci oltre duemila anni fa)
Sardegna: olivo Luras (3800 anni, il più antico d’Europa, 13 metri di circonferenza)

Fonte: Associazione Nazionale Patriarchi della natura d’Italia

Regione Valle d’Aosta – Tutela delle piante monumentali – Legge regionale 21 agosto 1990, n. 50

Regione valle daosta(B.U. 28 agosto 1990, n. 35).

Art. 1

(Finalità).

  1. Con la presente legge la Regione Valle d’Aosta sottopone a particolare tutela le piante monumentali, radicate nel proprio territorio, come definite dal successivo articolo 2.

Art. 2 (Definizione di piante monumentali).

  1. Per le finalità di cui all’articolo 1 si considerano piante monumentali:

a) le piante, componenti relitte delle formazioni boschive poste a protezione dei villaggi, aventi un’età minima di anni 200 ed un tronco con diametro superiore a centimetri 80;

b) i castagni da frutto aventi un tronco con diametro superiore a centimetri 100 e una chioma vitale all’80 percento;

c) gli alberi di qualsiasi specie, esclusa la “Populus”, ovunque radicati, che per rarità, dimensioni, età o altre particolari caratteristiche possono ritenersi monumentali.

  1. La misurazione del diametro dei tronchi deve essere effettuata ad un’altezza di centimetri 130 dal suolo rilevata, nel caso in cui il terreno sia inclinato, dalla parte verso monte.

Art. 3

(Comitato per l’accertamento dei requisiti delle piante). (1)

[1. L’accertamento circa il possesso, da parte delle piante, dei requisiti di cui all’articolo 2, è effettuato da apposito Comitato, del quale fanno parte:

a) l’Assessore regionale all’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, o suo sostituto, con funzioni di presidente;

b) il Dirigente del Servizio Selvicoltura, Difesa e Gestione del Patrimonio Forestale dell’Assessorato dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, o suo sostituto;

c) il Sovraintendente per i Beni Culturali dell’Assessorato regionale del Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, o suo sostituto;

d) un esperto in Scienze Naturali con indirizzo nella conservazione della natura, designato dalla Giunta regionale;

e) un rappresentante designato dalle associazioni protezionistiche presenti nella Regione Valle d’Aosta, scelto in quella più rappresentativa in materia di flora.

  1. Nel caso in cui le associazioni protezionistiche non provvedano alla designazione del rappresentante di cui alla lettera e) del primo comma entro trenta giorni dalla richiesta da parte dell’Assessorato dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, provvede la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale.
  2. Le riunioni del Comitato sono valide quando è presente la metà più uno dei componenti e le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei presenti.
  3. Il Comitato esprime parere vincolante, per la Giunta regionale, sulla dichiarazione di monumentalità delle piante e la loro iscrizione nel registro di cui all’articolo 8, indicando il valore delle piante da iscrivere; esprime inoltre parere vincolante, per la stessa Giunta, sull’abbattibilità delle piante monumentali, indicando quelle di maggior interesse scientifico di cui, dopo l’abbattimento, deve essere prelevato un campione di legno.
  4. Ai componenti del Comitato non dipendenti dell’Amministrazione regionale spetta un gettone giornaliero di presenza alle riunioni, di importo stabilito dalla Giunta regionale in misura non superiore alla diaria giornaliera dei consiglieri regionali; a tutti i membri del Comitato spetta inoltre il rimborso delle spese documentabili eventualmente sostenute e di quelle di viaggio con mezzo motorizzato privato, da calcolarsi in base alla normativa vigente in materia per i dipendenti regionali.
  5. Per l’espletamento dei compiti ad esso affidati il Comitato può richiedere pareri verbali o scritti a specialisti di varie discipline].

Art. 4

(Dichiarazione di monumentalità).

  1. Qualunque cittadino o ente, attraverso apposita istanza indirizzata all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, può proporre che siano dichiarate monumentali piante ritenute in possesso dei requisiti di cui all’articolo 2.
  • Le istanze di cui al primo comma sono trasmesse dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale al comitato di cui all’articolo 3, corredate di una relazione tecnica preliminare riportante le principali informazioni circa l’ubicazione e le caratteristiche delle piante oggetto della proposta, predisposta dal Servizio Selvicoltura, Difesa e Gestione del Patrimonio Forestale.
  • L’inserimento delle piante nel registro delle piante monumentali di cui all’articolo 8 è stabilito dalla Giunta regionale con propria deliberazione, previa acquisizione del parere vincolante del comitato di cui all’articolo 3 e sentite, in merito, le osservazioni del comune entro il cui territorio le piante sono radicate; con la stessa deliberazione la Giunta regionale stabilisce, su indicazione del Comitato di cui all’articolo 3, il valore di ciascuna pianta.
  • Le piante radicate all’interno di parchi cittadini o di giardini di proprietà di enti o di privati possono essere dichiarate monumentali soltanto previa acquisizione dell’assenso scritto del proprietario.

Art. 5

(Abbattimento di piante monumentali).

  1. L’abbattimento delle piante monumentali protette ai sensi della presente legge deve essere autorizzato dalla Giunta regionale con propria deliberazione, previa acquisizione del parere vincolante di cui al quarto comma dell’articolo 3.

Art. 6

(Cura e straordinaria manutenzione delle piante monumentali).

  1. Il Servizio Selvicoltura, Difesa e Gestione del Patrimonio Forestale dell’Assessorato dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale provvede alla cura ed alla straordinaria manutenzione delle piante dichiarate monumentali e dei castagni da frutto, anche se non monumentali purché aventi almeno il diametro di cui alla lettera a) del primo comma dell’articolo 2.
  • Sugli alberi monumentali di proprietà della Regione, dei comuni e delle Consorterie gli interventi saranno disposti d’ufficio, previa comunicazione informativa agli Enti richiamati.
  • Sugli alberi monumentali di proprietà privata e sui castagni da frutto gli interventi sono subordinati alla sottoscrizione di una richiesta da parte dei proprietari.

Art. 7

(Sanzioni amministrative).

  1. Ferma restando l’applicazione delle pene previste dalle leggi statali e regionali in materia di taglio e danneggiamento di piante, nei confronti di chiunque danneggi le piante dichiarate monumentali in base alla presente legge sono previste, ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689, concernente ” Modifiche al sistema penale “, le seguenti sanzioni amministrative:

a) per il taglio o il grave danneggiamento, il pagamento di una somma in denaro da Lire 1.500.000 a Lire 4.500.000;

b) per la riduzione della chioma o i danni alla corteccia o all’apparato radicale, il pagamento di una somma in denaro da Lire 500.000 a Lire 1.500.000;

c) per lesioni, anche di modeste entità, su qualsiasi parte vegetativa viva, il pagamento di una somma in denaro da Lire 100.000 a Lire 300.000.

Art. 8

(Registro regionale delle piante monumentali).

  1. E’ istituito, presso l’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, il registro regionale delle piante monumentali, ove sono conservate le schede relative ai dati dendrometrici, dendroauxometrici, morfologici, fitopatologici e altre importanti notizie concernenti le singole piante.
  • Il registro regionale delle piante monumentali è conservato presso il Servizio Selvicoltura, Difesa e Gestione del Patrimonio Forestale, che provvede all’aggiornamento delle relative schede, previo rilievo biennale dei dati di cui al primo comma.
  • Ciascuna pianta monumentale viene iscritta nel registro di cui al primo comma con il valore ad essa attribuito dalla Giunta regionale ai sensi del terzo comma dell’articolo 4 che costituisce termine di riferimento in caso di danneggiamento.

Art. 9

(Norme finanziarie).

  1. L’onere derivante dall’applicazione della presente legge valutato in annue lire 100.000.000 a decorrere dal 1990 graverà sui seguenti capitoli che verranno istituiti nel bilancio di previsione per l’anno 1990 e sui corrispondenti capitoli per gli anni successivi:

Cap. 29370 ” Spese per interventi di cura e manutenzione degli alberi monumentali e dei castagni da frutto “

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 6 L. 40.000.000

Cap. 29375 ” Spese per retribuzione agli operai forestali addetti alla cura e alla manutenzione straordinaria degli alberi monumentali e dei castagni da frutto “(CCNL)

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 6 L. 55.000.000

Cap. 29380 ” Spese per il funzionamento del Comitato per l’accertamento dei requisiti delle piante da considerarsi monumentali “

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 3 L. 5.000.000

  1. Alla copertura dell’onere di cui al comma precedente si provvede:

a) per l’anno 1990 mediante prelievo dal fondo globale di cui al capitolo 50100 ” Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo (spese correnti) ” a valere sull’accantonamento previsto dall’allegato n. 8 del bilancio di previsione della Regione denominato ” Interventi su alberi monumentali e sui castagni da frutto “

b) per gli anni 1991 e 1992 mediante utilizzo per L. 200.000.000 delle risorse disponibili iscritte al programma 2.2.1.07. ” Forestazione e difesa dei boschi ” del bilancio pluriennale 1990/1992.

  1. A decorrere dal 1991 la ripartizione degli oneri sarà disposta con Legge finanziaria di cui all’articolo 19 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90.

Art. 10

(Variazioni di bilancio).

  1. Alla parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l’esercizio finanziario 1990 sono apportate le seguenti variazioni:

Variazione in diminuzione:

Cap. 50100 ” Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo (spese correnti) ” L. 100.000.000

Variazione in aumento:

Programma regionale: 2.2.1.0.8.: ” Parchi, riserve naturali e beni ambientali “

Codificazione: 2.1.2.1.0.3.10.29.04

Cap. 29370 (di nuova istituzione)

“Spese per interventi di cura e manutenzione straordinaria degli alberi monumentali e dei castagni da frutto “

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 6 L. 40.000.000

Codificazione: 2.1.1.4.2.2.10.29.04

Cap. 29375 (di nuova istituzione)

“Spese per retribuzione agli operai forestali addetti alla cura e alla manutenzione straordinaria degli alberi monumentali e dei castagni da frutto ” (CCNL)

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 6 L. 55.000.000

Codificazione: 1.1.1.4.2.2.10.29.04

Cap. 29380 (di nuova istituzione)

“Spese per il funzionamento del Comitato per l’accertamento dei requisiti delle piante da considerarsi monumentali”

LR 21 agosto 1990, n. 50, articolo 3 L. 5.000.000

Tot. in aumento L. 100.000.000

(1) Articolo abrogato dall’art. 7 del R.R. 17 agosto 1999, n. 3 ai sensi del combinato disposto degli artt. 11 e 66, comma 3, della L.R. 23 ottobre 1995, n. 45, limitatamente all’istituzione del Comitato per l’accertamento dei requisiti delle piante.

 

Giganti verdi, le Sequoie anche in Molise?

Campobasso metasequoiaCi sono sulla terra alberi giganti. Come e perché il gigantismo è più diffuso tra le piante ? Come fa una pianta a crescere fino a quasi 120 metri d’altezza? Non abbiamo una risposta univoca. Anzi meglio non rispondere o si risponde facilmente: “Sono i segreti e la forza della Natura”. E l’argomento è chiuso.  Parlare di alberi giganti, vengono in mente  le Sequoie della California o meglio quelle del  dell’Humboldt Redwoods State Park.

Proprio in questo parco nazionale ci sono gli esseri viventi più alti del mondo. Qui c’è Hyperion una Sequoia Sempervirens scoperta nel 2006 da due naturalisti la cui altezza è stata accertata essere di 115,55 metri (precisione estrema). Sempre in California ma nel Parco nazionale delle Sequoie c’è il conosciutissimo Generale Sherman che non è una Sempervirens ma una Sequoiadendron gigantea, Lindl (Sequoiadendron giganteum, Buchholz)   con una altezza di circa 84 metri  un volume di circa 1500  metri cubi e il peso in 2000 tonnellate, numeri da  “brividi”. Questo  è considerato l’albero più grande del mondo.

Precedentemente il record di altezza apparteneva alla sequoia Helios, alta 114,30 metri, anch’essa situata nel  Parco nazionale di Redwood. Siamo comunque sempre in California. Un albero gigante  ha bisogno di una grande quantità di acqua che deve poter sollevare dalle radici fino alla foglia più alta. Nelle sequoie pare che una goccia d’acqua ci mette un mese per arrivare in cima.

In Italia forse quella più grande l’ha incontrata ultimamente alle porte di Biella, in località Chiavazza, Tiziano Fratus descrivendola egregiamente. Ma Fratus ha descritto molte sequoie anche nel suoi Piemonte in molti Parchi, a Merano a Reggello e cosi via. Ma le sequoie che ha descritto “l’Uomo radice” sono presenti un po’ in tutta Italia in  Piemonte,  Liguria,  Trentino Alto Adige,  Friuli Venezia Giulia, e in Toscana quasi tutte con una storia e con le loro particolarità. Alcune foto le potete vedere qui nell’Album: Giona delle Sequoie.  Buona parte delle Sequoie in Italia furono piantate intorno al 1850.

Qui in Molise ci accontentiamo di poco: abbiamo oggi 2 sequoie e mezzo a Campobasso. Quella di Piazza Cesare Battisti ormai a tronco “tagliato” perciò “mezza sequoia secca” con qulache foglia (vedi foto), le altre 2 in Via Mazzini all’interno del giardino del Convitto Mario Pagano e l’altra al Centro Potito. Queste ultime due stanno ancora bene, vuol dire che hanno una buona risorsa d’acqua, ma non potranno vivere molto a lungo (massimo 200-250 anni) dato che si trovano fuori del loro ambiente ideale. Qui alcune foto del 2010 in cui si cominciò a tagliare la Sequoia di Piazza Cesare Battisti.  Ecco dov’è ubicata la mezza Sequoia di Piazza Cesare Battisti a Campobasso per chi non la conosce ancora.

Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori

Qui invece una foto del 2012 della Sequoia a circa 30 mt di distanza da quella abbattuta.

La sequoia al Convitto Mario Pagano
La sequoia al Convitto Mario Pagano Circonferenza 5,80 mt altezza 23-25 mt
La sequoia all'interno del Convitto Mario Pagano a Campobasso
La sequoia all’interno del Convitto Mario Pagano a Campobasso

 

Molisealberi in Piemonte con Tiziano Fratus

Esperienza di molisealberi, con lo scrittore-poeta-fotografo-alberografo-cercatore di alberi, Tiziano Fratus. Per farla breve, il grande Tiziano: “l’Uomo radice” ci ha accolto con la sua semplicità, umiltà e gentilezza in quel di  Torino e dintorni.  Di che cosa abbiamo parlato con Tiziano? Per l’80% del tempo di grandi alberi. Tiziano ci ha  accompagnato alla visita di un castagno e di un frassino maggiore, naturalmente secolari. Le foto e l’articolo, che abbiamo ripreso dal suo sito a noi dedicato  “parlano” da sole.  Come lui stesso si definisce e meglio spiega  in uno dei suoi ultimi libri  La linfa nelle Vene : l’Uomo radice”  è un  “Uomo o donna che vive quotidianamente un rapporto di stretta connessione con la terra e gli elementi naturali e vegetali , con particolare attenzione alle proprie radici locali, valorizzando i beni e le risorse della terra in cui vive e lavora”.  E’ anche  “un uomo o donna radice anche quell’individuo che sa girare il mondo costituendo nuove connessioni con il paesaggio che si trova ad attraversare. Elemento centrale della connessione è l’albero, in particolare l’albero secolare e/o l’albero monumentale”.

Speriamo  che molti possono diventare degli “Uomini radice” in molti luoghi d’Italia come Tiziano.  Speriamo che aumentino i  “cercatori di alberi veri” (siamo ancora pochi e noi di molisealberi cominciamo a diventare vecchi e spesso nascosti nei boschi) per ” dedicare parte della nostra  esistenza alla ricerca di alberi monumentali, secolari o di pregio, o come dice  sempre Tiziano  un uomo o donna “ossessionato dalla bellezza degli alberi”.

Noi di molisealberi grazie all’Uomo radice” e cercatore di alberi riprendiamo un pò il “discorso” fermato  sui grandi alberi e sui  boschi delle nostre parti. Perchè  “Siamo noi che possiamo trasformare il paesaggio che ci circonda in qualcosa da studiare, da capire, da nominare e sicuramente da amare come quelle piccole e grandi cose che costellano l’esistenza che sono gli alberi. Condividiamo con Lui  la  passione-ossessione per gli alberi. Grazie di cuore Tiziano, per quello che fai per molisealberi e per gli alberi.

Ecco l’articolo di Tiziano dal suo sito e dedicato a noi di molisealberi

Ed ecco le foto con Tiziano Fratus al grande Castagno di  Giaglione (TO) e al Frassino Maggiore di Moncenisio a 1460 msl (TO). Mai visto un Frassino così. Fotografato anche il Fotografo Tiziano 

 

Italia – La Mappa degli Alberi Monumentali in Italia del 1982

Italia Alberi

Nel corso del censimento degli alberi monumentali del 1982 da parte del Corpo Forestale dello Stato, e costantemente aggiornato con la scoperta di nuove piante, con la raccolta di materiali storici e scientifici che permettono di approfondirne la conoscenza e con la georeferenziazione dei singoli alberi, i Forestali hanno rilevato 1255 esemplari definiti di “maggior interesse ambientale e culturale”. Di questi, 460 sono presenti nelle regioni del nord Italia, 555 nelle regioni del centro e 240 nelle regioni meridionali.

La Lombardia nel campo dei patriarchi verdi vanta almeno due primati: quello della regione e delle provincia Como con il maggior numero di alberi monumentali.

PIEMONTE – 102LIGURIA – 18ABRUZZO – 74
4 Alessandria11 Genova35 Aquila
16 Cuneo2 Imperia24 Chieti
29 Novara1 Spezia15 Pescara
27 Torino4 Savona 
26 Vercelli MOLISE – 9
 EMILIA ROMAGNA – 113 3 Campobasso
VALLE d’AOSTA – 1021 Bologna6 Isernia
10 Aosta1 Ferrara 
 27 ForlìCAMPANIA – 41
LOMBARDIA – 19223 Modena16 Avellino
8 Bergamo4 Piacenza9 Caserta
13 Brescia24 Parma11 Napoli
63 Como12 Ravenna5 Salerno
13 Milano9 Reggio Emilia 
4 Mantova PUGLIA – 68
5 PaviaTOSCANA – 176 24 Bari
7 Sondrio35 Arezzo5 Brindisi
79 Varese36 Firenze25 Foggia
 8 Grosseto14 Lecce
TRENTINO ALTO-ADIGE – 426 Livorno 
31 Bolzano30 LuccaBASILICATA – 27
11 Trento3 Massa4 Matera
 13 Pisa23 Potenza
VENETO – 5713 Pistoia 
6 Belluno32 SienaCALABRIA – 35
3 Padova 22 Cosenza
2 RovigoUMBRIA – 435 Catanzaro
16 Treviso35 Perugia8 Reggio Calabria
2 Venezia8 Terni 
17 Vicenza SICILIA – 25
11 VeronaMARCHE – 61 1 Caltanisetta
 14 Ancona3 Catania
FRIULI VENEZIA-GIULIA – 39 22 Ascoli Piceno4 Messina
3 Gorizia12 Macerata17 Palermo
2 Pordenone13 Pesaro 
34 Udine SARDEGNA – 44
 LAZIO – 7910 Cagliari
 7 Frosinone20 Nuoro
 35 Latina14 Sassari
 15 Roma 
 22 Viterbo 
Mappa degli Alberi Monumentali in Italia del 1982