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Valle Castellana (TE) località Morrice -Fonte San Rocco. Il “Pianto’ d Nardo'” o Piantu’ d’ Nard “da gli Alberi di Valido

Il puntino verde indica la posizione del Pianò d Nardo’

Non possiamo non ricordare il grande Castagno “d Nard” , nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L’albero comunque non è ancora morto, se lo ricordiamo e solo perchè ci ha sempre incuriosito. E’ un grosso “moncone” o meglio chiamarlo “piantone” con una circonferenza di circa 13 metri con tre branche disposte quasi a croce e una bella cavità. La sua particolarità è nel nome, nella forma insolita, facilmente riconoscibile dalle diverse foto presenti in rete nei vari periodi dell’anno. L’albero si raggiunge dopo 30 minuti da Morrice sul sentiero n. 320 del Parco, Itinerario n. 19 . C’i sono anche altri grandi castagni nell’area intorno al piantone. Pensiamo, quanti anni avrà ? A voi le risposte. Noi azzardiamo sempre a dire dei numeri forse 300-400 anni o anche più.

L’enorme Castagno è ‘ inserito nell’elenco degli alberi monumentali d’Italia con circonferenza di mt 12,05, altezza 12 metri a quota 920 msl . Si ringrazia anche chi nel 2014 ci ha segnalato questo albero .

https://www.molisealberi.com/albero-monumentale-piantone-di-nardo-castagno-castanea-sativa-a-valle-castellana-te/

Il piantone di Nardo Foto di Francesco Nasini da libro i Grandi Alberi d’Abruzzo

Ecco l’articolo di Valido Capodarca pubblicato nel 2016 sul nostro gruppo facebook

L’albero che reca questo nome – qui in una foto che Francesco Nasini – è il castagno che, per dimensioni del fusto, può essere considerato il secondo di tutta l’Italia peninsulare. Considerati come “fuori quota” i siciliani Castagno dei Cento cavalli e Castagno della Nave, sull’Italia continentale ci sarebbe solo il calabrese Castagno di Grisolia, con i suoi 14 metri circa, a superare i 12,90 di questo colosso abruzzese, che si può ammirare in un castagneto di piante ultrasecolari presso Morrice, comune di Valle Castellana (TE). 
L’albero può essere portato a titolo di esempio di come talvolta un nome si sclerotizzi e si fossilizzi addosso a una pianta, anche a causa di un semplice errore di battuta, da divenire indelebile.
Il gigante aveva visto per la prima volta uscire il suo nome dai confini del suo paesino nel 1988, quando pubblicai “Abruzzo, 60 Alberi da salvare” e il suo nome era quello che la gente del posto mi aveva suggerito: “Piantone di Nardo”, appunto, per essere appartenuto a qualcuno di nome Nardo, di cui però nessuno aveva più memoria. 
Qualcuno, non si sa bene chi, riparlando successivamente della pianta in qualche libro o articolo, aggiunse un accento, probabilmente lasciandosi trarre in inganno dal nome dell’omonima cittadina pugliese. Tale nome, ingualcibile, è rimasto e non c’è verso di far sparire quell’accento (come si può vedere dalla foto, lo hanno pure scritto a vernice sul un ramo del Castagno). Che vogliamo fare? teniamoci questo nuovo nome, pur sapendo che è sbagliato.

Il castagno comunque ha sempre un tronco che è in grado di rigenerarsi anche da ceppaie vecchie e marcescenti. Il castagno di Nardo rappresentando uno dei più grandi alberi, non solo d’Abruzzo, ma del centro Italia speriamo possa mantenere questo primato a lungo e svolgere ancora il suo ruolo di grande vecchio.

Il Castagno di Varna e di San Giorgio di Scena, da gli alberi di Valido

Nessun testo alternativo automatico disponibile.IL CASTAGNO DI VARNA

Varna: il nome di questo incantevole paesino dell’alta valle dell’Isarco, molti chilometri a nord di Bolzano, era l’incubo dei 71 partecipanti al 60° Corso Allievi Ufficiali di Complemento in quei primi giorni del dicembre 1970. Il corso volgeva al termine, e fra le destinazioni nelle quali avremmo potuto essere inviati a trascorrere 4 mesi da sergente AUC prima di diventare sottotenenti, c’era proprio Varna, dove c’era un posto presso la Brigata Alpina Tridentina. Ci spaventava l’enorme distanza da Roma ma soprattutto il fatto di dovervi trascorrere tutto l’inverno, nel bel mezzo delle Alpi. La sorte scelse proprio un romano, Carmelo Costantini, che partì con fosche prospettive sul suo immediato futuro. Lo avremmo rivisto l’11 aprile successivo, col suo berretto da alpino, visibilmente soddisfatto di come aveva trascorso i suoi 4 mesi a Varna.
Venti anni dopo, avrei avuto occasione, per alcuni anni, di andare a trascorrervi le vacanze con la mia famiglia, e potei comprendere il perché della soddisfazione di Carmelo.
Stando sul posto, mi accorsi che Varna, oltre alla bellezza delle montagne che la circondano, dei suoi fiumi, dei suoi boschi, poteva offrire anche ottimo materiale per un cercatore di alberi. In particolare, a monte dell’abitato, si possono ammirare dei castagneti molto ben curati, con diversi esemplari veramente monumentali. Dopo aver appagato lo spirito godendomi la visione di questi secolari vegliardi, scelsi questo castagno per la sua pubblicazione su Gardenia. L’albero superava di poco i 7 metri di circonferenza di tronco ma, a detta di qualche residente del luogo, nei boschi circostanti ce ne sarebbe dovuto essere qualcuno più grande. Valido Capodarca 

Comune di Varna http://www.gemeinde.vahrn.bz.it/it

IL CASTAGNO DI SAN GIORGIO DI SCENA
Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Chiudo questo lungo viaggiofra gli alberi monumentali del Trentino-Alto Adige, presentando uno dei suoi rappresentanti più superbi. I miei fin troppo pazienti lettori potranno trovare altri tre eccezionali monumenti naturali che avevo presentato in un passato più o meno recente andando a sfogliare nel mio diario per trovare: 1. ILarici della Val d’Ultimo; 2. Il Castagno di Lusenegg; 3. L’abete del Principe.
Il Castagno di questa foto si trova all’interno di un frutteto, a poche decine di metri dalla Pensione Meinhard, ai cui proprietari appartiene, sul territorio comunale di San Giorgio di Scena. Il fusto, alto e slanciato, misura ben 8,40 metri di circonferenza. La misura in sé è in realtà superata da altri castagni della provincia (10,50 quello di Lusenegg, 10 metri quello di Castel Verruca). La differenza sta nel fatto che, al contrario degli altri castagni quasi tutti ridotti a… capitozze (non quello di Lusenegg), sopra questo fusto si erge una chioma proporzionata ad esso, e l’albero raggiunge un’altezza di 30 metri. A metà del fusto, sul lato sinistro, si scorge la targhetta metallica circolare, bilingue, che attesta il riconoscimento del castagno come albero monumentale. Purtroppo, sono del castagno anche i ciocchi di legno visibili in terra: il gigante era attaccato da una delle temibili malattie cui la specie va soggetta. La foto è del 1992.
Valido Capodarca

 

 

Albero monumentale: Castagno a Averara (BG)

Castagno a Averara (BG) Segnalato da Aramis Egman – Averara (Bergamo)

Nome comune dell’albero:Castagno
Altezza stimata (m): 35 metri
Circonferenza (cm): 600
Tipo: Albero singolo
Numero esemplari: 1
L’albero ha un solo fusto?: si

Comune di: Averara
Località: Val Tomasa c/o azz. Soluna
Indirizzo: via Val Tomasa
Indicazioni utili per raggiungere l’albero: Alta Valle Brembana raggiunto Averara proseguire strada per Redivo che fiancheggia il cimitero arrivati in cima alla salita ci si trova di fronte all’azienda SOLUNA lasciare l’auto proseguire a piedi nel sentiero indicato soluna per circa 10 minuti.
Proprietà: privata
Di chi é l’albero monumentale: azienda officinale SOLUNA

Ambiente Urbano: verde privato
Ambiente Extraurbano: Bosco di latifoglie, Sponde di fiumi e laghi
La pianta é segnalata per: Valore storico-culturale, Valore paesaggistico, Valore architettonico
Descrizione della motivazione: L’albero e stato stimato che abbia circa 350anni in paese viene chiamato Papà Castagno o Castegnù in dialetto e a un’imponenza a dir poco affascinante anche se su tutto il territori di Averara ne esistono di simili e da circa un anno che è stata istituita l’associazione castanicoltori Averara che ha già iniziato a recuperare castagni secolari fin ora siamo arrivati a 15 castagni secolari recuperati.
Minacce: Altro

Altre informazioni: latitudine 45.99 longitudine 9.63

Castagno a Averara

Camaldoli – Il Castagno di Miraglia

Specie: Castanea sativa L.(Castagno)
Comune: Poppi (AR)
Località: Metaleto (vivaio)
Circonferenza: 8,5 mt, scesa rispetto a 9,30 di Valido Capodarca censita nel 1980
Età: circa 400-500 anni (difficile, sicuramente sopra i 300)
Quota: 900 mslm

Camaldoli - Il Castagno di Miraglia  Siamo vicino a Camaldoli, in provincia di Arezzo, tra castagni monumentali. Siamo andati a trovare la pianta più conosciuta all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi. Si trova nel vivaio forestale di Metaleto. Le sue dimensioni sono eccezionali.

Per i tanti visitatori e per evitare danni all’albero, è stata costruita una staccionata intorno. Le condizioni per noi non appaiono buone. L’età si comincia a sentire. La cavità nel tronco è una caratteristica che lo rende molto particolare ed unico per la sua grandezza. Si rimane sempre affascinati da questi monumenti della natura. Chiamato il Castagno di Miraglia forse per volontà del direttore del Ministero dell’Agricoltura, Nicola Miraglia che alla fine dell’800 dedicò questa pianta in onore della moglie, la contessa Elena Mazzarini. Non è da tutti dedicare un simile monumento di 300-400 anni alla propria moglie e per lo più contessa. Si racconta anche che la contessa fece mettere un piccolo tavolino e due sedie all’interno della grande cavità dell’albero dove trascorreva lunghe ore a ricamare. Il tavolo comunque c’era (lo dice Valido Capodarca) ed è rimasto a lungo anche come centro per “banchetti” forse di castagne.

Valido Capdarca, ci racconta di un’altra credenza popolare legata al nome dell’albero. Nella prima metà del Novecento venne visto per diverso tempo da quelle parti un ammiraglio il quale, ritiratosi in pensione, amava trascorrere gran parte del suo tempo in contemplazione davanti al castagno. L’azione del “mirare” (ammirare), associata al grado militare prestigioso, avrebbe originato il nome.

Castagnodimiraglia2Per maggiori dettagli l’articolo di Valido Capodarca é a questo link oppure sul sito di Eno Santecchia nella sezione dedicata agli alberi.

 

Albero monumentale: Castagno (Castanea sativa) a Pedace (CS)

Nome comune: Castagno Nome scientifico: Castanea sativa Altezza stimata (m): 12 Circonferenza (misurata a circa 130 cm da terra): 250 cm

Numero esemplari: 1 Tipo: Albero singolo Fusti: L’albero ha un solo fusto

Di chi é l’albero monumentale: Parrocchia di Pedace Proprietà: privata Località: Pratopiano Comune di Pedace (CS)

Ambiente Urbano: Verde privato

Ambiente Extraurbano: Castagneto da frutto abbandonato

La pianta viene segnalata per: Forma o portamento particolari Valore storico-culturale

Descrizione della motivazione: Si tramanda che sia l’albero dove il 24 dicembre del 1863 venne bruciato il corpo (o la testa secondo alcune fonti) del brigante Pietro Monaco (vedi voce relativa su Wikipedia). Il Gigante è crollato per l’età e rimane in piedi solo una parte del fusto.

Minacce: Fuoco Rischio di taglio . Mancata valorizzazione

CASTAGNO a PEDACE (CS) segnalato da Giuseppe Curcio – Pedace (CS)

La foto è stata scattata qualche tempo fa e presenta ancora il tronco crollato. Oggi la parte crollata non c'è più. Un libro del 2002 fotografa l'albero ancora integro con 3 persone dentro.
La foto è stata scattata qualche tempo fa e presenta ancora il tronco crollato. Oggi la parte crollata non c’è più. Un libro del 2002 fotografa l’albero ancora integro con 3 persone dentro.

Albero monumentale: Piantone di Nardò – Castagno (Castanea sativa) a VALLE CASTELLANA (TE)

Nome comune: Piantone di Nardò – Castagno Nome scientifico: Castanea sativa Circonferenza (misurata a circa 130 cm da terra): 1400 cm

Numero esemplari: 1 Tipo: Albero singolo Fusti: L’albero ha un solo fusto

Proprietà: privata Località: Morrice Comune di VALLE CASTELLANA (TE)

Ambiente Extraurbano: Bosco di latifoglie castagneto

La pianta viene segnalata per: Forma o portamento particolari Rarità botanica Valore storico-culturale Valore paesaggistico

Descrizione della motivazione: Patriarca secolare (si stima 700 anni) di specifico cultivar castanicolo “Marrone di Valle Castellana”

Minacce: Errata gestione e manutenzione Rischio di taglio Parassiti: Cinipide del castagno

Altre informazioni: LAT: 42° 43′ 26” LONG 13° 26′ 58” QUOTA: 910 m s.l.m.

PIANTONE DI NARDÒ – CASTAGNO a VALLE CASTELLANA (TE) segnalato da VINCENZO CROCETTI – TERAMO

 

Albero monumentale: Castagni (Castanea sativa) a Pedace (CS)

Nome comune: Castagni Nome scientifico: Castanea sativa Altezza stimata (m): 20 Circonferenza (misurata a circa 130 cm da terra): 500 cm

Numero esemplari: 80 circa Tipo: Alberi in gruppo Fusti: L’albero ha un solo fusto

Località: Pratopiano Comune di Pedace (CS)

Ambiente Urbano: Verde privato

Ambiente Extraurbano: Castagneto da frutto abbandonato

La pianta viene segnalata per: Forma o portamento particolari Valore storico-culturale Valore paesaggistico

Descrizione della motivazione: almeno il 30% di questi alberi sono innestati e l’innesto si nota da un grosso rigonfiamento sul tronco già di notevoli dimensioni. Il più grande misura a petto d’uomo 9 metri.

Minacce: Errata gestione e manutenzione Fuoco Rischio di taglio . Sono invasi da vischio, molti sono malati o sono invasi da rami secchi

Altre informazioni: la località è una valle intatta lungo il fiume Fiumicello affluente del Cardone e poi del Crati.

CASTAGNI a PEDACE (CS) segnalato da Giuseppe Curcio – Cosenza

 

Boiano – Foto di alberi con il Grande Castagno di Località le Cupe

Tronco del grande Castagno di Boiano bruciato all’interno (foto ottobre 2017)

Per dettagli si rimanda all’articolo http://www.molisealberi.com/il-castagno-di-localita-le-cupe-e-per-santegidio-a-boiano/

 

Il castagno di località le Cupe e per Sant’Egidio a Boiano

Specie: Castanea Sativa
Nome Comune: Castagno
Circonferenza (mt): 6,00
Altezza (mt): 15
Età (anni): 600-800 forse millenario
Quota Slm (mt): 950

Nell’ambito del censimento degli Alberi monumentali del Molise nella provincia di Campobasso,  il vecchio Castagno in località le Cupe si conosce da tempo. Dei castagni e del Matese c’è un bel binomio legato alla storia e alla natura di questi luoghi. Il nostro pluricentenario Castagno si trova facilmente lungo il vecchio sentiero che da Civita di Boiano sale verso la chiesa di Sant’Egidio che i boianesi, e non solo, conoscono molto bene. Su wikipedia si legge che questo castagno è tra i più antichi d’Italia, la cui presenza ha permesso di datare come probabile l’introduzione della pianta nella Penisola al periodo delle invasioni barbariche.

Noi ci mettiamo un “forse” o nel gruppo tra i più antichi sicuramente del Molise con la circonferenza del tronco di 6.00 mt. La pianta si trova su un piccolo pianoro un po’ aperto del bosco facile da notare a pochi metri dal sentiero, con alcuni grossi rami con diramazione orizzontale. Una particolarità: nel tronco abbiamo notato che qualcuno ha lasciato dei piccoli “lumini di cera” ormai spenti in corrispondenza della parte più chiara. Senso di pace e un po’ di sacralità dovrebbe emanare quest’albero.

Se ne consiglia un visita anche per i non boianesi per poi proseguire alla Chiesa di Sant’Egidio del X secolo con in vicinanza una bella fontana oltre a tavoli e area pic-nic con accumuli comunque di rifiuti forse lasciati li’ dall’anno precedente durante la festa del 30 e 31 agosto.

Nel 2017 come riportano alcune cronache di giornali l’albero risulta essere stato bruciato  all’interno del maestoso tronco

Bojano, acceso un fuoco nel fusto di un castagno monumentale

 

http://caserta24ore.altervista.org/31032017/ha-quasi-800-anni-un-castagno-di-bojano-tra-i-faggi-e-castagni-del-parco-nazionale-del-matese-da-valorizzare/?doing_wp_cron=1492705063.9507958889007568359375