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I vecchi e grandi alberi di Torino. Il Platano del Parco della Tesoreria

Libro di Tiziano Fratus sui Vecchi e grandi alberi di Torino Torino è una delle poche città in Italia che ha un Regolamento del verde pubblico e privato dal 2006,  anno in cui iniziammo anche noi di molisealberi a parlare di “grandi alberi”. I regolamenti sul verde servono a poco se poi non vengono applicati, come succede in molte altre città. Torino, forse è da chiamare la città “degli alberi di pregio” per l’attenzione e la cura da parte del Settore Gestione del Verde per i propri alberi e alberature, tanto da riuscire a numerarli e classificarli.  E’ una città tra le più verdi d’Italia. Ci sono 70 specie diverse di piante,  con alberi come il  Platano (Platanus acerifolia), con oltre 15.000 esemplari, Il Tiglio (Tilia ibrida), con circa 10.000 esemplari, Il Bagolaro (Celtis australis), con circa 5.000 esemplari L’Acero (Acer Platanoides), con oltre 5.000 esemplari L’Ippocastano (Aesculus ippocastanum), con oltre 4.000 esemplari e aggiungendo molti altri si arriva a 160 mila alberi inclusi quelli dei parchi e aree a verde come si legge dall’opuscolo e  sito internet  del Comune.

Tiziano Fratus ha scritto nel 2013 un bel libro da titolo “Vecchi e grandi alberi di Torino”. Una guida insolita alla ricerca dei maggiori e più annosi alberi della città. Ben  tredici “itinerari per camminanti” scritti in forma epistolare: Parco del Valentino, Giardini Reali, Parco della Tesoriera, Parco di Villa Genero, Parco Rignon, Parco Millefonti, Cimitero Monumentale, Parco della Rimembranza, Parco Ruffini, Orto botanico, Parco pubblico Giacomo Leopardi, gli spazi verdi ascendendo alla Basilica di Superga, Giardini Cavour. Val e la pena leggerlo. Inoltre Tiziano Fratus ha stilato e crediamo non sia stato facile, una classifica dei più grandi platani di Torino che come detto è la specie più numerosa della città. Noi di molisealberi abbiamo visto il grande Platano che sta al parco della Tesoreria, che è il più famoso, e che i Torinesi chiamano “il nonno” sicuramente per la sua età (forse inizio 700) con i suoi cm 660 di circonferenza. Ecco il Platano della Tesoreria in una nostra foto del febbraio 2013:

Il grande Platano della Tesoreria a Torino
Il grande Platano del Parco della Tesoreria a Torino cm 660 di circonferenza età 300-400 anni

Il patrimonio arboreo Torinese comprende diversi esemplari particolarmente pregiati, per:

  • Dimensioni
  • Età
  • Sviluppo complessivo
  • Particolarità del genere e della specie
  • Inserimento nel paesaggio
  • Particolarità botaniche
  • Riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, tradizionale.

Questi alberi, che possono non solo essere parte del patrimonio pubblico della città, ma anche essere proprietà privata, necessitano di particolare attenzione, cura e tutela, ed è a questo proposito che il Regolamento del Verde Pubblico e Privato della Città di Torino, adottato nel marzo 2006, ha introdotto specifiche norme in questo senso.

Queste norme, valide per il territorio comunale, si aggiungono a quelle previste, per tutto il territorio della Regione Piemonte, dalla Legge Regionale n° 50/1995 “Tutela e valorizzazione degli Alberi Monumentali, di Alto Pregio Naturalistico e/o storico del Piemonte” e s.m.i. che prevede procedure e tutele particolari per gli alberi che hanno le caratteristiche ivi previste.

In particolare, il Regolamento comunale istituisce un “Elenco degli alberi di pregio della Città di Torino” e l’inserimento in tale elenco può essere proposto non solo da enti pubblici, ma anche dai privati, per esemplari anche non in loro proprietà.

Un’apposita Commissione, istituita dal Settore Gestione Verde della Città, in presenza di segnalazioni, valuta i seguenti parametri prima di procedere ad inserire un esemplare in elenco:

  • Dimensioni (gli alberi per essere di pregio devono avere una dimensione (diametro) del tronco, misurata a 130 cm di altezza, superiore a 80 cm di diametro per le specie di prima grandezza, superiore a 60 cm di diametro per le specie di seconda grandezza e superiore a 40 cm per le specie di terza grandezza)
  • Sviluppo complessivo dell’esemplare
  • Stato di salute della pianta
  • Particolarità del genere e della specie
  • Significativo pregio paesaggistico, storico, culturale, botanico
  • Ubicazione nel contesto urbano
  • Esistenza per l’esemplare di precisi riferimenti ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico o culturale
  • Esistenza per l’esemplare di riferimenti tradizionali riguardanti l’esemplare per la popolazione locale, o significative potenzialità di diventare un riferimento tradizionale per la città

Una volta deciso l’inserimento dell’albero nell’elenco, è prevista una condizione di particolare tutela e attenzione:

  • L’inserimento dell’albero nell’Elenco è comunicato al proprietario entro 30 giorni
  • È fatto obbligo ai privati di rimuovere le cause di danno alla vitalità delle piante e di adottare i provvedimenti necessari per la protezione contro eventuali effetti nocivi. In caso di inerzia protrattasi per almeno 30 giorni dalla notifica della rilevazione della causa di danno o in caso di grave pericolo per la vita delle piante, l’Amministrazione Comunale potrà effettuare gli interventi necessari in danno del privato proprietario
  • Qualsiasi intervento su un albero di pregio riveste carattere di assoluta eccezionalità
  • È vietato l’abbattimento; in caso di rischio di schianto andranno preventivamente individuate opere provvisionali di mantenimento in sito alternative all’abbattimento
  • Eventuali inderogabili interventi di abbattimento, interventi di potatura drastica, di modifica sostanziale della chioma e dell’apparato radicale che si rendessero indispensabili devono essere preventivamente autorizzati dall’Amministrazione Comunale tramite la Commissione Alberi di Pregio, previo parere del Settore Fitosanitario Regionale per quanto riguarda il genere Platanus. Il proprietario degli alberi di pregio può eseguire, senza necessità di autorizzazioni comunali, la potatura a tutta cima con la tecnica del taglio di ritorno, la rimonda periodica del secco e conservare la forma della chioma degli esemplari allevati in forma obbligata, per i quali un abbandono al libero sviluppo vegetativo comporterebbe pericoli di scosciatura o instabilità
  • Salvo casi particolari, in caso di abbattimento autorizzato di alberi di pregio, per ogni albero dovranno essere poste a dimora, in sostituzione, e secondo le indicazioni impartite dalla Commissione Alberi di Pregio, piante della stessa specie
  • L’Amministrazione Comunale potrà erogare contributi per la cura ordinaria e straordinaria degli alberi di pregio ai proprietari o agli aventi diritto che ne facciano richiesta, nel limite massimo del 50% delle spese sostenute e compatibilmente con le risorse disponibili
  • L’Amministrazione Comunale, anche su istanza dei proprietari o degli aventi diritto, può promuovere iniziative di valorizzazione degli alberi, filari ed alberate monumentali e/o di pregio, al fine di divulgarne la conoscenza ed il significato della tutela, nonchè per migliorare il contesto territoriale ed ambientale circostante

È possibile scaricare segnalazione alberi di pregio Torino in formato pdf, che va inviata a Città di Torino – Divisione Ambiente e Verde, Settore Gestione Verde, via Padova 29 – 10152 TORINO

Fonti:

Sito internet della Città di Torino
http://www.comune.torino.it/verdepubblico/patrimonioverde/alberi/conoscere.shtml#
e dell’Uomo Radice (Tiziano Fratus)  http://homoradixnew.wordpress.com

Valle d’Aosta – Il Faggio Rosso di Saint Vincent

Specie: Fagus sylvatica var atropurpurea;
Circonferenza: 335 cm;
Altezza: 23 mt;
Età: 100 anni.

Faggio Rosso di Saint VIncenT Fonte: Alberi monumentali della Valle d'Aosta
Faggio Rosso di Saint VIncenT Fonte: Alberi monumentali della Valle d’Aosta

Ma esistono i faggi rossi? di solito conosciamo gli aceri. Eppure i faggi rossi Fagus sylvatica varietà  atropurpurea (alcuni purpurea), si coltivano e sono molto attraenti. Le faggiole  di forma triangolare in capsule spinose sono commestibili. Le foglie sono  rosso brune splendenti. Il lato inferiore è verde tendente al blu, la colorazione autunnale è arancio, quella  autunnale è giallo-arancio.

In effetti parlando di faggi c’è anche qui grande variabilità: il portamento, la forma e il colore delle foglie per cui anche riconoscerli e classificarli risulta sempre difficile. Il faggio rosso descritto anche da Tiziano Fratus nel suo libro “La Linfa nelle vene” sta a Saint Vincent in Viale Piemonte in un giardino di una casa privata, ed è il più grande della regione Valle d’Aosta. Forse perchè sta vicino al Casinò.

Regione Piemonte – Alberi monumentali del Piemonte

1In un opuscolo del 2006 sono racchiusi 40 Alberi monumentali nella Regione Piemonte.  La Regione ha quindi provveduto a istituire i relativi decreti di vincolo di tutela, ai fini della salvaguardia degli esemplari interessati. I problemi scaturiti a seguito delle varie difficoltà incontrate dai proprietari degli alberi per l’affidamento dei lavori di cura e di manutenzione degli alberi pregiati, hanno spinto l’Ente regionale ad assumere ulteriori ed adeguate azioni del caso. Comprendendo le numerose difficoltà presenti, il Piemonte, forse per prima in Italia, ha promosso l’operazione di “intervento sostitutivo”. La Regione si è preoccupata  di intervenire direttamente con i propri mezzi economici e professionali alla realizzazione dell’intervento, sollevando pertanto il Comune o il privato possessore dell’alberatura di pregio, da qualsiasi tipo di incombenza e responsabilità.

Scarica:  Alberi monumentali del Piemonte 

Fonte: Regione Piemonte

Regione Piemonte – Elenco degli alberi monumentali censiti dal C.F.S.

PiemonteElenco degli esemplari censiti in Piemonte che presentano le caratteristiche di maggiore interesse ambientale e culturale.

Comune Prov Località Genere Specie Circ.mt. Alt.mt. Nome comune Nome inglese
Alessandria AL km 96 S.S.n 10 “Ponte Bormida” Platanus orientalis L.* 7,4 37 platano orientale oriental plane
Belforte Monferrato AL Cascina Fornacia Qurcus petraea Liebl. 4,8 16 rovere durmast oak
Monleale AL Ca’ del Pep Qurcus pubescens Willd. 5,55 19 roverella downy oak
Tassarolo AL Rogre Verde Quercus crenata Lam. 3,7 16 cerro sughera Turkey oak sughera
Ceresole d’Alba CN centro abitato Tilia cordata Mill. 6,1 20 tiglio selvatico small-leafed lime
Cherasco CN Viale Salmastris Platanus hybrida Brot. 5,4 15 platano nostrale London plane nostrale
Chiusa Pesio CN parco Certosa Pinus strobus L. 5,7 27 pino strobo Weymouth pine
Demonte CN Case Falco Ulmus glabra Huds. 5,7 22 olmo montano wych elm
Entracque CN San Giacomo Fagus sylvatica L. 7,05 21 faggio common beech
Entracque CN San Giacomo Fagus sylvatica L. 8,1 22 faggio common beech
Melle CN Pratolungo Castanea sativa Mill. 9,6 30 castagno swett chestnut
Pietraporzio CN Vallone del Piz “Lanzarel” Larix decidua Mill. 7 16 larice European larch
Racconigi CN parco Castello Ulmus Laevis Pall. 4,7 35 olmo liscio olmo liscio
Racconigi CN parco Castello Taxus baccata L. 3,7 25 tasso common yew
Racconigi CN parco Castello Quercus robur L. 4,9 40 farnia English oak
Racconigi CN parco Castello Platanus orientalis L. 5,7 42 platano orientale oriental plane
Racconigi CN parco Castello Platanus orientalis L. 10 35 platano orientale oriental plane
Robilante CN Il Castello Sequoia gigantea Dec. 5,6 29 sequoia gigante giant sequoia
Roccaforte Mondovi’ CN S. Anna Ulmus glabra Huds. 5,1 20 olmo montano wych elm
Roccavione CN centro abitato Sequoia gigantea Dec.* 9,94 42 sequoia gigante giant sequoia
Carpignano NO Chiesa S. Maria delle Grazie Popolus nigra L. 5,5 32 pioppo nero black poplar
Macugnaga NO Chiesa Vecchia Tilia cordata Mill.* 7,8 18 tiglio selvatico small-leafed lime
Macugnaga NO Condominio dei Geometri Ulmus minor Mill. 3,7 18 olmo campestre smooth leafed elm
Mergozzo NO Lungolago Ulmus minor Mill. 5,4 14 olmo campestre smooth leafed elm
Oulx NO Villaretto Tilia cordata Mill. 4,7 25 tiglio selvatico small-leafed lime
Piedimulera NO Cimamulera Aesculus hippocastanum L. 4,4 24 ippocastano horse chestnut
Premosello Chiovenda NO Alpe la Piana Qurcus petraea Liebl. 4,3 24 rovere durmast oak
Stresa NO Isola Madre Quercus ilex L. 5,2 20 leccio holm oak
Stresa NO Villa Dora Pinus jeffrey Murr. 6 32 pino del Jeffrey Jeffrey pine
Stresa NO Isola Madre Quercus suber L. 3,1 18 sughera sughera
Stresa NO Isola Madre Pinus montezumae Lam. 4,7 27 pino messicano Montezuma pine
Stresa NO Isola Madre Magnolia grandiflora L. 3,9 20 magnolia magnolia
Stresa NO Isola Madre Jubaea chilensis Baill.* 3,2 16 palma del Cile Chilean palm del Cile
Stresa NO Isola Madre Cupressus cashmeriana Royle* 7,5 25 cipresso del Kashmir Italian cypress del Kashmir
Stresa NO Isola Madre Cedrus atlantica Man. 5,15 28 cedro dell’Atlante Atlas cedar
Stresa NO Isola Madre Aesculus hippocastanum L. 5,1 25 ippocastano horse chestnut
Stresa NO Isola Bella Quercus suber L. 4,2 18 sughera sughera
Stresa NO Isola Bella Cinnamomum camphora T.Nees.* 5,8 17 canforo camphor laurel
Stresa NO Ex Villa Ducale Cedrus deodara Loud. 6,9 29 cedro dell’Himalaya deodar
Stresa NO Isola Madre Ginkgo biloba L. 3 24 gingo maidenhair tree
Stresa NO Isola Madre Taxodium distichum Rich. 4,6 30 cipresso calvo Italian cypress calvo
Varallo Pombia NO villa comunale Cedrus libani Barr. 7 28 cedro del Libano cedar of Lebanon
Verbania NO Villa Taranto Qurcus coccinea L.* 4,4 15 quercia scarlatta scarlet oak
Verbania NO Villa Taranto Metasequoia gliptostroboides Hu & Cheng* 2,5 24 metasequoia dove tree
Verbania NO Villa Taranto Fagus sylvatica L. var. pendula 3,2 23 faggio pendulo common beech pendulo
Verbania NO Villa Taranto Fagus sylvatica L. var. asplenifolia 4,1 27 faggio laciniato common beech laciniato
Verbania NO Villa Taranto Davidia involucrata Baill. 3,15 15 davidia dove tree
Verbania NO Cavandone Taxus baccata L. 3,5 8 tasso common yew
Verbania NO Villa San Remigio Ulmus minor Mill. 3,6 23 olmo campestre smooth leafed elm
Aglie’ TO parco Castello Quercus robur L. 4,3 40 farnia English oak
Aglie’ TO parco del Castello Cedrus deodara Loud. 5,55 45 cedro dell’Himalaya deodar
Aglie’ TO parco del Castello Cedrus libani Barr. 6,5 40 cedro del Libano cedar of Lebanon
Aglie’ TO parco del Castello Platanus orientalis L. 5,3 45 platano orientale oriental plane
Aglie’ TO Parco Castello Liriodendron tulipifera L. 4,15 45 liriodendro tulip tree
Alpignano TO strada per Collegno, 70 Cedrus libani Barr. 5,3 27 cedro del Libano cedar of Lebanon
Bibiana TO Castello di Bibiana Fagus sylvatica L. var. asplenifolia* 5,75 26 faggio laciniato common beech laciniato
Bibiana TO Castello di Bibiana Fagus sylvatica L. var. purpurea 5,7 25 faggio rosso common beech rosso
Bibiana TO Castello di Bibiana Tilia cordata Mill. 3,3 25,5 tiglio selvatico small-leafed lime
Campiglione TO centro abitato Quercus robur L. 4,8 25 farnia English oak
Campiglione TO fraz. Fenile Quercus robur L. 5,4 24 farnia English oak
Campiglione TO centro abitato Pterocarya fraxinifolia Spach.* 5,4 14 noce del Caucaso Caucasian wing nut
Campiglione TO centro abitato Liriodendron tulipifera L. 5,5 30 liriodendro tulip tree
Campiglione TO periferia di Campiglione Platanus orientalis L. 7,8 25 platano orientale oriental plane
Campiglione TO centro abitato Fagus sylvatica L. var. purpurea 4,6 22 faggio rosso common beech rosso
Campiglione TO centro abitato Aesculus hippocastanum L. 3,9 24 ippocastano horse chestnut
Campiglione TO centro abitato Pterocarya fraxinifolia Spach.* 4,6 16 noce del Caucaso Caucasian wing nut
Cesana Torinese TO Borgata Bauson Superiore Fraxinus excelsior L. 3,8 25 frassino maggiore spruce fir
Montalenghe TO parco Castello Cedrus atlantica Man.* 12 30 cedro dell’Atlante Atlas cedar
Montalto Dora TO Monastero Cistercense Cedrus libani Barr. 6,43 37,5 cedro del Libano cedar of Lebanon
Oulx TO Borgata San Marco Tilia cordata Mill. 3,05 20 tiglio selvatico small-leafed lime
Rivara Canavese TO Castello Sophora japonica L. 3,65 25 sofora sofora
Sauze d’Oulx TO centro abitato Tilia cordata Mill.* 4,43 22 tiglio selvatico small-leafed lime
Torino TO Castello Valentino Platanus orientalis L. 4,12 26 platano orientale oriental plane
Torre Pellice TO Via al Forte Cedrus libani Barr. 5 20 cedro del Libano cedar of Lebanon
Torre Pellice TO Viale Dante Sequoia gigantea Dec.* 8 42 sequoia gigante giant sequoia
Venaria Reale TO La Mandria – Castello Quercus robur L. 4,5 30 farnia English oak
Biella VC parco San Gerolamo Ilex aquifolium L. 2,4 9 agrifoglio holly
Biella VC San Gerolamo Sequoia sempervirens Endl. 4 33 sequoia sempreverde coast redwood
Biella VC San Gerolamo Quercus robur L. 5,35 25 farnia English oak
Bioglio VC Sanatorio Castanea sativa Mill. 10,5 15 castagno swett chestnut
Bioglio VC Sanatorio Pseudotsuga douglasii Carr. 8,5 42 douglasia Douglas fir
Bioglio VC Sanatorio Sequoia gigantea Dec. 6,45 38 sequoia gigante giant sequoia
Bioglio VC Sanatorio Sequoia gigantea Dec. 7,5 40 sequoia gigante giant sequoia
Bioglio VC Sanatorio Tilia platyphyllos Scop. 5,2 34 tiglio nostrale large leafed lime
Bioglio VC Sanatorio Tsuga canadensis Carr. 3,1 30 tsuga del Canada Canadian hemlock
Bioglio VC Sanatorio Ulmus pumila L. 3,9 32 olmo siberiano Siberian elm
Massarano VC Cacciano Picea abies Karst. 3,4 28 abete rosso spruce fir
Mosso Santa Maria VC parco Sella Cedrus atlantica Man. 5,7 40 cedro dell’Atlante Atlas cedar
Mosso Santa Maria VC parco Sella Sequoia gigantea Dec. 7,6 39 sequoia gigante giant sequoia
Mosso Santa Maria VC parco Canale Majet Sequoia gigantea Dec. 7,7 30 sequoia gigante giant sequoia
Piode VC Boscone di Piode Picea abies Karst.* 5,2 30 abete rosso spruce fir
Pollone VC Burcina Fagus sylvatica L. var. asplenifolia 4,7 40 faggio laciniato common beech laciniato
Pollone VC Burcina Pseudotsuga douglasii Carr. 3 46 douglasia Douglas fir
Pollone VC Villa Fressinetti Sequoia sempervirens Endl. 7,65 38 sequoia sempreverde coast redwood
Pollone VC parco Burcina Ilex aquifolium L. 3 14 agrifoglio holly
Pollone VC parco Burcina Sequoia sempervirens Endl. 5,4 45 sequoia sempreverde coast redwood
Pollone VC parco Burcina Sequoia sempervirens Endl.* 5,6 50 sequoia sempreverde coast redwood
Pollone VC parco Burcina Tuya gigantea Nitt. 4 40 tuia gigante western red cedar
Sostegno VC San Lorenzo Castanea sativa Mill. 5,4 14 castagno swett chestnut
Vercelli VC Via G. Ferroni – ex Ospedale Wisteria sinensis Sw. 4 18 glicine wisteria
Villa del Bosco VC San Fabiano Castanea sativa Mill. 5,85 20 castagno swett chestnut
Villa del Bosco VC Rivetto Castanea sativa Mill. 4,8 25 castagno swett chestnut

* esemplare ritenuto di eccezionale valore storico o monumentale

I dati sono forniti dal sito del Corpo Forestale dello Stato

L’elenco di cui sopra è stato aggiornato nel 2019 ai sensi della Legge 10/2013 e Decreto 23/10/2014 ed è disponibile sul sito del Ministero delle Politiche agricole e alimentari al seguente link ufficiale

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260

oppure se volete rimanere su questo sito per la cartografia aquesto link

Regione Piemonte – Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico – Legge regionale n. 50 del 3 aprile 1995

Una delle prime normative regionali sui filari e  alberate monumentali 

(B.U.12 Aprile 1995, n. 15)mappa_piemonte

Art. 1.
Finalita’
1.La Regione Piemonte individua, in attuazione dell’articolo 5 dello Statuto gli alberi, i filari e le alberate monumentali, di interesse paesaggistico-ambientale e storico-culturale presenti sul territorio regionale e ne promuove la tutela e la valorizzazione.
2.Sono inclusi nella competenza della presente legge anche gli alberi, i filari e le alberate gia’ sottoposti a vincolo di tutela da parte della legislazione regionale e nazionale.
Art. 2.
Definizione
1.Ai fini della presente legge sono considerati alberi, filari ed alberate monumentali di interesse storico-culturale e ambientale-paesaggistico:
a)alberi isolati o facenti parte di formazioni boschive naturali o artificiali che per eta’ o dimensioni possono essere considerati come rari esempi di maestosita’ o longevita’;
b)alberi che hanno un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico o culturale;
c)filari ed alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico-culturale, ivi comprese quelle inserite nei centri urbani.
Art. 3.
Censimento
1.La Giunta Regionale, entro sessanta giorni dalla approvazione della presente legge adotta, con propria deliberazione, la metodologia di rilevazione ed una scheda di identificazione allo scopo di predisporre il censimento degli alberi, dei filari e delle alberate monumentali di interesse paesaggistico-ambientale e storico-culturale.
2.Il censimento deve raccogliere in particolare dati ed informazioni relativi a:
a)localizzazione;
b)proprieta’;
c)caratteristiche floristiche e dendrometriche;
d)descrizione delle caratteristiche monumentali o storico-culturali o paesaggistico-ambientali che motivano l’inclusione nel censimento;
e)condizioni fitosanitarie, vulnerabilita’, rischi ed eventuali interventi necessari per garantire la conservazione.
3.Singoli cittadini, Organi ed Enti pubblici o Associazioni possono segnalare alla Giunta Regionale l’esistenza di alberi, filari o alberate aventi le caratteristiche descritte all’articolo 2.
4.La Giunta Regionale sentito il parere obbligatorio e vincolante della Commissione Tecnica di cui all’articolo 4, predispone ed aggiorna periodicamente l’Elenco degli alberi, dei filari e delle alberate monumentali, di interesse paesaggistico-ambientale e storico-culturale della Regione Piemonte, che viene pubblicato integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
5.Gli alberi, i filari e le alberate inseriti in tale elenco devono essere individuati negli strumenti urbanistici comunali ai sensi dell’ articolo 24 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56.
6.L’inclusione nell’elenco di cui al comma 4 comporta, ai sensi dell’ articolo 9 della L.R. 56/1977 l’istituzione del vincolo di cui alla legge 29 giugno 1939, n. 1497 sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche.
Art. 4.
Commissione tecnica per la tutela e la valorizzazione degli alberi, filari ed alberate monumentali
1.E’ istituita la Commissione Tecnica per la tutela e la valorizzazione degli alberi, filari ed alberate monumentali.
2.La Commissione e’ composta da:
a)Assessore ai Beni ambientali e paesaggistici o suo delegato con funzioni di Presidente;
b)Assessore ai Beni culturali o suo delegato;
c)rappresentante dell’Istituto per le piante da legno e l’ambiente (I.P.L.A.);
d)rappresentante della Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici del Piemonte;
e)rappresentante del Corpo Forestale dello Stato;
f)rappresentante della Facolta’ di Scienze Forestali dell’Universita’ di Torino.
Svolge le funzione di Segretario della Commissione un funzionario del Settore Beni ambientali e paesaggistici della Regione nominato con decreto del Presidente della Giunta Regionale. La Commissione e’ validamente costituita quando sia stata nominata la maggioranza dei suoi membri.
3.La Commissione formula parere obbligatorio e vincolante alla Giunta Regionale in merito alla inclusione nell’elenco di cui all’articolo 3 degli alberi, filari e alberate di cui e’ stata predisposta la scheda di identificazione.
4.La Commissione esprime inoltre parere in ordine ai finanziamenti per gli interventi di cura ordinaria e straordinaria, nonche’ di valorizzazione di cui agli articoli 5 e 6.
5.La Commissione esprime altresi’ parere obbligatorio e vincolante sull’eventuale abbattimento degli alberi, filari e alberate inclusi nell’Elenco di cui all’articolo 3.
6.La Commissione si riunisce su convocazione del Presidente, su richiesta dell’Assessore dei Beni ambientali e paesaggistici o dell’Assessore ai Beni culturali, o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti.
7.Le riunioni della Commissione sono valide con la partecipazione della maggioranza assoluta dei componenti.
8.La Commissione dura in carica cinque anni e scade con lo scioglimento del Consiglio Regionale. Essa svolge la sua attivita’ finche’ non siano insediati i nuovi componenti.
9.Ai membri della Commissione spettano per ogni riunione i gettoni di presenza e le eventuali indennita’ di rimborso spese previste dalla vigenti leggi regionali in materia.
Art. 5.
Interventi di cura ordinaria e straordinaria
1.La Regione Piemonte eroga contributi per la cura ordinaria e straordinaria degli alberi, dei filari e delle alberate inclusi nell’elenco di cui all’articolo 3.
2.Gli interventi di cui al comma 1 sono eseguiti dai proprietari o dagli aventi diritto, su richiesta propria o della Regione Piemonte, a seguito di parere obbligatorio e vincolante di un esperto nominato dalla Giunta Regionale.
Art. 6.
Interventi di valorizzazione
1.La Giunta Regionale, anche su istanza dei proprietari o degli aventi diritto, puo’ promuovere iniziative di valorizzazione degli alberi, filari ed alberate inclusi nell’elenco di cui all’articolo 3, al fine di divulgarne la conoscenza ed il significato della tutela, nonche’ per migliorare il contesto territoriale ed ambientale circostante.
Art. 7.
Norme finanziarie
1.Agli oneri necessari per il conseguimento dei fini di cui alla presente legge, valutati in lire 20 milioni per l’anno finanziario 1995, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del capitolo 15190 dello stato di previsione della spesa per l’anno finanziario 1995 e mediante l’istituzione, nello stato di previsione medesimo, di apposito capitolo con la denominazione “Spese per la tutela e la valorizzazione degli alberi, dei filari e delle alberate di interesse monumentale” e con lo stanziamento di competenza e di cassa di lire 20 milioni.
2.Il Presidente della Giunta Regionale e’ autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.

Regione Valle d’Aosta – Il Tiglio di Sant’Orso

Il Tiglio di Sant’ Orso ad Aosta
Specie: Tilia platyphyllos Scop.
Nome comune:Tiglio Nostrano
Circonferenza mt. 4.60 (nel 2008)
Età: 450-500 anni.
Quota slm (mt): 580

Tiglio Nostrano Valle D'AostaIl Tiglio di Sant’Orso è il simbolo di Aosta e della Valle d’Aosta. Abbiamo già detto tutto. Ha una storia travagliata questo straordinario esemplare come ben descritto nel libro “Le piante monumentali della Valle d’Aosta”.  Ci preme ricordare che fu piantato  tra il 1530 e il 1550 come attestano alcuni documenti storici. Negli ultimi cent’anni è stato un po’ sfortunato: furono tagliate delle radici, poi cadde una branca, poi ritagliate le radici per scavi archeologici, poi si ruppe un grosso ramo. Gli abitanti di Aosta nel 1950 quando cadde una grossa branca andarono a Sant’Orso a visitare il malato Tiglio.

Su internet  abbiamo trovato delle foto del Tiglio del 2009. Pare che non stia tanto bene, sta subendo una forte cura con tiranti. Ci preme ricordare che è tra gli alberi più citati in libri e pubblicazioni e noi di molisealberi non potevamo che dedicargli un breve descrizione. Come dice Tiziano Fratus “l’uomo radice” nel suo libro: La linfa nelle Vene: “Il cercatore di alberi potrà notare, che mettendosi a fotografare il tronco molti passanti, se non tutti , presteranno attenzione a quella cosa che fino a pochi istanti prima non era altro che un semplice albero messo lì ad adornare una piazza, uno scorcio” 

Tiziano Fratus nel suo libro parla anche a noi di Molisealberi quando descrive questo Tiglio, dicendo che siamo ancora un sito  di riferimento per chi si occupa di questi temi. Noi non possiamo fare altro che ringraziarLo, anche se non siamo sempre “all’altezza”.

Le foto sono di  Enrica Ferrero.

Il Giardino dei Patriarchi da frutto dell’Unità d’Italia

Venti regioni, venti patriarchi da frutto grazie all’Associazione Patriarchi della Natura d’Italia a villa dei Quintili a Roma.

Ecco i venti Patriarchi da frutto che, regione dopo regione, rappresentano, i suoi diversi paesaggi e ambienti, con piante  secolari o addirittura millenarie.

Valle d’Aosta: pero Brusson (il pero più grande e vecchio della Val d’Aosta)
Piemonte: melo PUM dal Bambin (uno dei meli più grandi del Piemonte)
Liguria: olivo di San Remo millenario (l’olivo più antico della Liguria)
Lombardia: ciliegio di Besana in Brianza (forse il ciliegio selvatico più grande d’Italia)
Trentino Alto Adige: melo di Fondo (il melo più vecchio d’Italia e forse d’Europa)
Friuli Venezia Giulia: melo di Campone (il più grande del Friuli) 150 anni,
Veneto: Olivo di San Vigilio (olivo millenario sulle rive del Garda)
Emilia Romagna: cotogno antico Faenza (fra i più vecchi d’Italia, produce frutti quasi privi di tannino che si mangiano come mele)
Toscana: corniolo di Montieri (fra i più grandi d’Italia)
Marche: olivo di Campofilone (fra gli olivi più longevi delle Marche)
Umbria: Noce di Poggiodomo, Perugia, (il più grande d’Italia di oltre 5 metri di circonferenza)
Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico (antica varietà locale)
Molise: olivo di Venafro (millenario, coltivato già in epoca romana)
Lazio: melograno di Roma (San Giovanni in Laterano, fra i più vecchi d’Italia)
Campania: vite di Taurasi (vite plurisecolare e di dimensioni enormi)
Puglia: fico di Otranto (varietà autoctona, fra le più antiche)
Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina (olivo millenario, il più antico della Basilicata)
Calabria: vite Mantonico di Bianco (vitigno risalente all’epoca magno-greca)
Sicilia: vite Corinto Bianco (vitigno portato in Italia dai Greci oltre duemila anni fa)
Sardegna: olivo Luras (3800 anni, il più antico d’Europa, 13 metri di circonferenza)

Fonte: Associazione Nazionale Patriarchi della natura d’Italia

Giganti verdi, le Sequoie anche in Molise?

Campobasso metasequoiaCi sono sulla terra alberi giganti. Come e perché il gigantismo è più diffuso tra le piante ? Come fa una pianta a crescere fino a quasi 120 metri d’altezza? Non abbiamo una risposta univoca. Anzi meglio non rispondere o si risponde facilmente: “Sono i segreti e la forza della Natura”. E l’argomento è chiuso.  Parlare di alberi giganti, vengono in mente  le Sequoie della California o meglio quelle del  dell’Humboldt Redwoods State Park.

Proprio in questo parco nazionale ci sono gli esseri viventi più alti del mondo. Qui c’è Hyperion una Sequoia Sempervirens scoperta nel 2006 da due naturalisti la cui altezza è stata accertata essere di 115,55 metri (precisione estrema). Sempre in California ma nel Parco nazionale delle Sequoie c’è il conosciutissimo Generale Sherman che non è una Sempervirens ma una Sequoiadendron gigantea, Lindl (Sequoiadendron giganteum, Buchholz)   con una altezza di circa 84 metri  un volume di circa 1500  metri cubi e il peso in 2000 tonnellate, numeri da  “brividi”. Questo  è considerato l’albero più grande del mondo.

Precedentemente il record di altezza apparteneva alla sequoia Helios, alta 114,30 metri, anch’essa situata nel  Parco nazionale di Redwood. Siamo comunque sempre in California. Un albero gigante  ha bisogno di una grande quantità di acqua che deve poter sollevare dalle radici fino alla foglia più alta. Nelle sequoie pare che una goccia d’acqua ci mette un mese per arrivare in cima.

In Italia forse quella più grande l’ha incontrata ultimamente alle porte di Biella, in località Chiavazza, Tiziano Fratus descrivendola egregiamente. Ma Fratus ha descritto molte sequoie anche nel suoi Piemonte in molti Parchi, a Merano a Reggello e cosi via. Ma le sequoie che ha descritto “l’Uomo radice” sono presenti un po’ in tutta Italia in  Piemonte,  Liguria,  Trentino Alto Adige,  Friuli Venezia Giulia, e in Toscana quasi tutte con una storia e con le loro particolarità. Alcune foto le potete vedere qui nell’Album: Giona delle Sequoie.  Buona parte delle Sequoie in Italia furono piantate intorno al 1850.

Qui in Molise ci accontentiamo di poco: abbiamo oggi 2 sequoie e mezzo a Campobasso. Quella di Piazza Cesare Battisti ormai a tronco “tagliato” perciò “mezza sequoia secca” con qulache foglia (vedi foto), le altre 2 in Via Mazzini all’interno del giardino del Convitto Mario Pagano e l’altra al Centro Potito. Queste ultime due stanno ancora bene, vuol dire che hanno una buona risorsa d’acqua, ma non potranno vivere molto a lungo (massimo 200-250 anni) dato che si trovano fuori del loro ambiente ideale. Qui alcune foto del 2010 in cui si cominciò a tagliare la Sequoia di Piazza Cesare Battisti.  Ecco dov’è ubicata la mezza Sequoia di Piazza Cesare Battisti a Campobasso per chi non la conosce ancora.

Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori

Qui invece una foto del 2012 della Sequoia a circa 30 mt di distanza da quella abbattuta.

La sequoia al Convitto Mario Pagano
La sequoia al Convitto Mario Pagano Circonferenza 5,80 mt altezza 23-25 mt

La sequoia all'interno del Convitto Mario Pagano a Campobasso
La sequoia all’interno del Convitto Mario Pagano a Campobasso

 

Molisealberi in Piemonte con Tiziano Fratus

Esperienza di molisealberi, con lo scrittore-poeta-fotografo-alberografo-cercatore di alberi, Tiziano Fratus. Per farla breve, il grande Tiziano: “l’Uomo radice” ci ha accolto con la sua semplicità, umiltà e gentilezza in quel di  Torino e dintorni.  Di che cosa abbiamo parlato con Tiziano? Per l’80% del tempo di grandi alberi. Tiziano ci ha  accompagnato alla visita di un castagno e di un frassino maggiore, naturalmente secolari. Le foto e l’articolo, che abbiamo ripreso dal suo sito a noi dedicato  “parlano” da sole.  Come lui stesso si definisce e meglio spiega  in uno dei suoi ultimi libri  La linfa nelle Vene : l’Uomo radice”  è un  “Uomo o donna che vive quotidianamente un rapporto di stretta connessione con la terra e gli elementi naturali e vegetali , con particolare attenzione alle proprie radici locali, valorizzando i beni e le risorse della terra in cui vive e lavora”.  E’ anche  “un uomo o donna radice anche quell’individuo che sa girare il mondo costituendo nuove connessioni con il paesaggio che si trova ad attraversare. Elemento centrale della connessione è l’albero, in particolare l’albero secolare e/o l’albero monumentale”.

Speriamo  che molti possono diventare degli “Uomini radice” in molti luoghi d’Italia come Tiziano.  Speriamo che aumentino i  “cercatori di alberi veri” (siamo ancora pochi e noi di molisealberi cominciamo a diventare vecchi e spesso nascosti nei boschi) per ” dedicare parte della nostra  esistenza alla ricerca di alberi monumentali, secolari o di pregio, o come dice  sempre Tiziano  un uomo o donna “ossessionato dalla bellezza degli alberi”.

Noi di molisealberi grazie all’Uomo radice” e cercatore di alberi riprendiamo un pò il “discorso” fermato  sui grandi alberi e sui  boschi delle nostre parti. Perchè  “Siamo noi che possiamo trasformare il paesaggio che ci circonda in qualcosa da studiare, da capire, da nominare e sicuramente da amare come quelle piccole e grandi cose che costellano l’esistenza che sono gli alberi. Condividiamo con Lui  la  passione-ossessione per gli alberi. Grazie di cuore Tiziano, per quello che fai per molisealberi e per gli alberi.

Ecco l’articolo di Tiziano dal suo sito e dedicato a noi di molisealberi

Ed ecco le foto con Tiziano Fratus al grande Castagno di  Giaglione (TO) e al Frassino Maggiore di Moncenisio a 1460 msl (TO). Mai visto un Frassino così. Fotografato anche il Fotografo Tiziano