Può essere invisibile al profano, ma il grandioso Platano della Villa del marchese Guerrieri Gonzaga non sfugge all’occhio del vero cercatore di alberi. D’altronde le dimensioni parlano da sole: Un fusto di circa 6 metri di circonferenza, che spinge verso il cielo una chioma che svetta fino a 40 metri di altezza e si spande sul terreno a coprire una superficie di 36 metri di diametro. Il suo volume è di 30 mila metri cubi, l’equivalente di quello di un palazzo di cento appartamenti di 100 mq l’uno. I dati, si badi bene, si riferiscono alla primavera del 1992, anno in cui lo avvistai dall’Autostrada del Brennero e appositamente uscii dall’autostrada per andare a conoscerlo, perciò vale la pena verificare di quanto si è incrementato. L’appassionato che si trovi a transitare lungo l’autostrada, supponiamo verso nord, ponga attenzione alla sua sinistra. In corrispondenza dello svincolo di Rovereto Nord, il gigante è ben visibile a qualche centinaio di metri, sulle alture che sovrastano i tetti di Villa Lagarina. L’età della pianta dovrebbe essere la stessa del parco che venne costituito nel 1820 su quello che era un vasto vigneto. Se il platano è il re, la sua corte, composta da alberi suoi coetanei, è ben degna di lui: vecchi tassi a coprire una collinetta che era l’antica ghiacciaia, un enorme ginkgo biloba, cospicui esemplari di faggio rosso, e un ippocastano che si specchia nel laghetto. Periodicamente il Platano si ammala, colpito da funghi o da parassiti, ma ogni volta le cure del marchese lo riportano allo splendore iniziale.
Prego il cercatore di alberi che dovesse passare da quelle parti, di fermarsi, di andare a visitarlo, e dirgli che Valido lo ricorda sempre con tanto affetto.
dal gruppo facebook molisealberi – Gli Alberi di Valido