Era il 2009 dal nostro vecchio sito www.molisaealberi.com un articolo sulle invasione delle latifoglie sui nostri terreni. Dalla cronaca di questi ultimi tempi (novembre 2013) avevamo già previsto alle altre invasioni sui nostri suoli (rifiuti tossici ecc..). Ecco l’articolo:
La formazione di arbusti e alberi della Regione Molise in base ai dati della carta forestale del 2009 è di circa 160.000 Ha pari al 36% della superficie regionale di 443.758 Ha. La carta forestale classifica al quarto posto, dopo i querceti di roverella, cerrete, mesoxerofile e mesofile la copertura del suolo da parte delle latifoglie di invasione miste e varie. La superficie delle latifoglie di invasione è di ettari 13.647,51 pari al 8,66% dei 160.000 Ha della superficie boscata del Molise. Questo dato pur se molto generale e non omogeneamente distribuito ci deve far pensare un poco. Ciò vuol dire che facendo i conti della “massaia”, che per noi sono quasi sempre precisi, che su tutto il Molise fra alcuni anni, dipende molto dall’uomo, saremo invasi sempre più dalle latifoglie miste e varie e da arbusti di ginestre, ecc…, (verrà coperto e nascosto un po’ tutto) oltre chi dice anche di pale eoliche, rifiuti tossici, ingombranti, siti inquinati e contaminati da mercurio, cromo ecc.., radiazioni ionizzanti (uranio), nitrati, PM10 ecc..
Entriamo meglio nel dettaglio. Che cosa sono le latifoglie di invasione miste e varie? Dalla relazione della carta forestale realizzata dall’Università del Molise nel 2009, esse sono caratterizzate dalla presenza di specie pioniere come olmi, aceri campestri, ciliegi, perastri che si sviluppano soprattutto su ex coltivi, oliveti o frutteti abbandonati ed in particolare ex pascoli Se a questi ci aggiungiamo altre specie, alcune di scarso valore economico e che spesso non vengono utilizzate, ma che comunque hanno anche il loro ruolo di difesa del suolo e di biodiversità come da tabella seguente :
Sup. Ha | % | |
PIOPPO SALICETO RIPARIALE | 8.927,38 | 5,66 |
ROBINIETO AILANTETO | 517,86 | 0,33 |
LATIFOGLIE DI INVASIONE MISTE E VARIE | 13.647,51 | 8,66 |
PIOPPETO DI PIOPPO TREMOLO | 50,01 | 0,03 |
BOSCAGLIA PIONIERA CALANCHIVA | 547,04 | 0,35 |
EUCALIPTETI | 17,15 | 0,01 |
MACCHIA MEDITERRANEA A FILLIREA | 427,62 | 0,27 |
ARBUSTETO A ROSE PRUGNOLO E ROVO | 1.794,34 | 1,14 |
ARBUSTETO A GINEPRO COMUNE E AGAZZINO | 94,69 | 0,06 |
ARBUSTETO ALTOMONTANO A GINEPRO NANO | 814,74 | 0,52 |
ARBUSTETO A GINESTRE | 3.009,90 | 1,91 |
29.848,24 | 18,94 | |
Fonte Carta Forestale regione Molise 2009 su basi tipologiche in scala 1:10.000 |
si arriva a quasi 30.000,00 Ha cioè il 19% della superficie dei 160.000 Ha di arbusti e alberi del Molise. Se consideriamo i grandi comprensori boscati della regione Molise a struttura ormai chiusa che si trovano nelle zone di montagna (Matese, Mainarde-Meta Montagnola, Alto Molise. Monti del Sannio ecc..) dove le latifoglie di invasione miste e varie sono meno diffuse per la presenza di boschi di cerro, roverella, misti, di faggio ecc.., avremo un po’ di problemi in futuro per la loro gestione specie in aree collinari marginali e di pianura.
L’abbandono del suolo dell’agricoltura della pastorizia e degli allevamenti è in atto e purtroppo continua, e se c’è l’abbandono, le latifoglie invasive prenderanno il sopravvento con un incremento del loro grado di copertura. Di conseguenza avremo maggiori probabilità di incendi e maggiori problemi di gestione del territorio. Sarà un bel costo per la collettività e per i privati proprietari delle migliaia di particelle di terreno ex seminativi, ex pascoli ex vigneti ex oliveti ex frutteti ecc.., recuperare questi suoli abbandonati e invasi dalle latifoglie miste e varie, se non si interviene subito. E chi oggi, con i tempi che corrono e con i costi eccessivi di gestione forestale, pensa di andare a ripulire piccoli appezzamenti di terreni incolti con cespugli arbusti ginestre, zone degradate abbandonate, marginali, polverizzate, frammentate isolate dove adesso forse ci sono anche molti rifiuti. Eppure queste latifoglie invasive sono una risorsa in termini di biomassa forestale ai fini energetici e di riduzione del gas serra.
Bibliografia e Citazioni
Carta forestale della regione Molise
– Particolarmente interessante sotto l’aspetto paesaggistico complessivo, il fenomeno della ricolonizzazione spontanea dei terreni abbandonati, causato dal progressivo processo di spopolamento delle campagne e dall’abbandono delle tradizionali pratiche agricole e pastorali. In molti casi la copertura vegetazionale si è evoluta naturalmente verso formazioni di boscaglie e talvolta addirittura veri e propri boschi a struttura irregolare, con un processo ancora più accentuato nell’Alto Molise piuttosto che nel resto della regione, a causa delle particolari condizioni morfologiche e altitudinali. Sugli ex coltivi e pascoli si sono così innescati dei processi di riconquista da parte della vegetazione naturale potenziale a favore soprattutto dei querceti.
LATIFOGLIE DI INVASIONE MISTE E VARIE
Questi popolamenti sono distribuiti più o meno uniformemente in tutto il territorio molisano. Sono caratterizzati dalla presenza di specie pioniere come aceri campestri, ciliegi, perastri; si sviluppano soprattutto su ex coltivi, oliveti o frutteti abbandonati ed ex pascoli, mentre nei grandi 27 comprensori boscati a struttura chiusa e nelle zone di montagna sono meno diffusi. Si tratta di cenosi pressoché ubiquitarie, più frequenti in quelle aree dove le tradizionali forme di sfruttamento del suolo (agricoltura e pastorizia) sono in crisi e l’abbandono è in atto. La superficie totale occupata da questi popolamenti è di 13.650 ettari con gradi di copertura che variano tra la classe 2 (21-50%) e la classe 0 (>50%); la struttura di queste cenosi è prevalentemente ascrivibile ai “boschi infraperti” (72,92%) e alle “formazioni boscate a struttura composita” (27,05%).