Tag archivi: Castelpetroso

Castelpetroso Frazione di Guasto: La quercia e il calesse

Nome Comune: Roverella
Circonferenza (mt): 3,50
Stato Vegetativo: abbastanza buono
Altezza (mt): 15-17
Età (anni): 100 circa
Quota slm: 805 mt

Guasto è una piccola frazione del comune di Castelpetroso, dove sorge il Santuario della Madonna Addolorata, patrona del Molise. La localita’ ha dato i natali alle due donne testimoni proprio dell’apparizione della Madonna. A Guasto c’é una Chiesetta con facciata in pietra chiamata della Maddalena. E’ raggiungibile facilmente da una stradina che sale a nord della frazione. Lungo l’interpoderale, che porta al luogo sacro, vari oggetti in legno e pietre con inciso date e altre scritte dei devoti. A sinistra della chiesetta un bel calesse in legno con su ben evidente in verde anno 1936. A fianco il nostro albero. Particolarità: il calesse é legato nella ruota con una catena su un massetto di cemento per evitare che qualche male intenzionato se lo porti via.

La pianta ha subito diversi tagli sulle branche almeno sul lato della strada ed il tronco risulta in parte ben ricoperto di edera. Non maestosa ma il connubbio albero silenzioso-calesse é interessante e fa ricordare quel film di Troisi “Pensavo fosse amore invece era un calesse”.

A Guasto c’era, come descritto nel libro i grandi alberi della Provincia di Isernia, una Farnia privata di circa 200 anni e di circonferenza di 4,80 mt. Oggi é visibile con un numero di tronchi e grossi rami ben tagliati e accatastati ed é ubicata al bivio per Cifelli (vecchia strada Isernia/Guasto).


Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori

Castelpetroso – Monte Patalecchia: il Faggio di Fonte dei Faggi

Specie: Fagus Sylvatica L.
Nome Comune: Faggio
Circonferenza (mt): 2.90
Altezza (mt): 17
Quota Slm (mt): 1000

Si sale sulla brecciata per Monte Patalecchia. Montagna molto conosciuta per la presenza delle antenne e di un panorama a 360 gradi da cui si vede un po’ tutto il Molise: le pianure, le montagne ed i boschi, ma non solo, anche le pale eoliche, il grigio riflesso di pannelli solari, il bianco delle cave. Per un turista che vuole vedere un po’ meglio il Molise, Monte Patalecchia é d’obbligo per una camminata anche perchè sta al di sopra del Santuario della Madonna di Castelpetroso, protettrice e patrona del Molise.

Conosciamo meglio il nostro faggio. Salendo dalla Cappella dell’apparizione di Castelpetroso, per intenderci dove c’è una sbarra di ferro, si arriva dopo un po’ ad un bivio a circa 1080 mslm. (non si deve proseguire per Monte Patalecchia). Qui si devia a sinistra, ed inizia una traccia sull’erba. Si prosegue per circa 800 mt sempre mantenedosi in quota per trovarsi in un’area di sosta non più percorribile con mezzi meccanici. Lasciate le automobili, o meglio la bicicletta, a destra in salita si vede un giovane rimboschimento a cedro, abeti e altre specie. A sinistra sotto c’è un bosco misto e una pineta. Dall’area di sosta si scende nella pineta-bosco in direzione Nord. Si raggiunge un evidente vallone e un fosso, un po’ pericoloso, per la presenza di ciottoli e brecciame. Tenendosi sulla sinistra del vallone e facendo un po’ di silenzio a quota intorno ai 1000 si dovrebbe sentire il rumore dell’acqua. Tra la pineta ed una piccola faggeta si giunge a Fonte dei Faggi.

Qui c’è una debole traccia di sentiero. Proprio vicino alla sorgente chiamata “Fonte dei Faggi” un grosso faggio secolare che abbiamo battezzato “Il Faggio di Fonte dei Faggi” (scusate il gioco di parole). Un attento accompagnatore mi ha fatto notare che sulla corteccia di questo “patriarca” c’era una scritta a circa 4 mt da terra ormai ben evidente con la parola “ITALIA” e una stella. Crescendo con la pianta la scritta é diventata sempre più grande. Dalla sorgente in vicinanza un’acqua chiara fresca e fredda (parafrasando il poeta). Farsi accompagnare, visto le pendenze elevate.

Castelpetroso: il Faggio di Fonte dei Faggi
Castelpetroso: il Faggio di Fonte dei Faggi

 

Castelpetroso il Faggio di Fonte dei Faggi
Castelpetroso il Faggio di Fonte dei Faggi

 


Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori

Castelpetroso Fraz di Indiprete – Una farnia tra le più grandi in Molise

Specie: Quercus robur
Nome Comune: Farnia
Circonferenza (mt): 4,80
Altezza (mt): 18-20
Età (anni): 250
Quota slm (mt): 665

Lungo la strada che collega il Bivio di Santa Maria del Molise con la frazione di Indiprete sparse qua e là si vedono alcune piante di Farnia, almeno così ci sembrano, per il fatto che manca il picciolo alle foglie ed alla base delle stesse hanno delle orecchiette. Superato il cartello che indica la frazione, in prossimità di una curva, sulla destra e di fronte ad un fabbricato, si nota subito un vero ed autentico patriarca, che come detto dagli abitanti del luogo è sicuramente tra i più grandi. Infatti un signore che nel 2008 aveva l’età di 83 anni se la ricorda sempre allo stesso modo.

L’albero si trova a quota 665 mslm. Il tronco, che ha subito alcuni tagli, ha una circonferenza del tutto di riguardo. Da qui partono con un’angolatura simile quattro grossi rami (branche). Anche se la foto non rende l’idea, con un po’ di attenzione confrontando l’albero con il retrostante fabbricato, la chioma è davvero molto ampia e regolare. Fotografato nel periodo di ripresa vegetativa (inizio maggio 2008) sembra non avere rivali per rimanere lì fermo a lungo, combattendo anno per anno contro le avversità atmosferiche e i danni dell’uomo. Nemmeno la strada in vicinanza e il terreno non sembrano avergli creato problemi. Un elogio a coloro (che noi non conosciamo) che lo hanno saputo ben curare durante il corso di questi ultimi secoli. Nel 2013 siamo tornati a fotografarla: sta ancora bene.

 


Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori

Il pino domestico della frazione Indiprete di Castelpetroso

Specie: Pinus Pinea L.
Nome Comune: Pino Domestico
Circonferenza (mt): 3,20
Stato Vegetativo: buono qualche problema è sulla strada per noi perché è  stato costruito un muretto troppo vicino al tronco.
Altezza (mt): 20
Età (anni): 200 forse

Questo pino domestico, ha dato il nome alla zona che attualmente viene chiamata “Pugnuol” che in gergo dialettale di Castelpetroso significa “Pinolo”. Le persone anziane se lo ricordano sempre della stessa stazza. La sua chioma e ad ombrello con ramificazione a V. I suoi aghi stropicciati  danno un buon odore. I pinoli commestibili sono grandi e molto buoni. Non a caso si chiama anche: “pino da pinoli”.  Forse il nome Pinocchio deriva da Pinoli. E’ un albero con “un bel  naso lungo” allora.  Nella foto a circa 7 mt  da terra (riferimento il lampione vicino)  ci sono le 4 ramificazioni.


Visualizza Grandi Alberi in Molise in una mappa di dimensioni maggiori