Con la circolare applicativa del Corpo Forestale dello stato sono stati stabiliti i criteri dimensionali per definire la monumentalità di un albero. Si tratta di dimensioni minime al fine di unificare le differenze di circonferenza del tronco misurate, in tutte le regioni. In un precedente articolo http://www.molisealberi.com/il-bosco-degli-abeti-soprani-e-i-suoi-giganti/ si è parlato di abeti bianchi con circonferenze di 350 cm che sono una rarità, almeno dalle nostre parti. Per l’Auracaria auracana (Molina) K. Koch 1873 che raggiunge altezze considerevoli anche di 40-50 metri circonferenze del tronco di 350 cm pensiamo non si sono mai viste in Italia. Già le Auracarie non sono comuni, la circonferenza del tronco massima raggiunge i 200 cm. L’Auracara auracana K. viene dal Cile da un ambiente diverso ed è presente in parchi o ville. Per arrivare a 350 cm di circonferenza del tronco crediamo che sia quasi impossibile, anche se dai tempi della natura e dagli alberi ci si aspetta sempre qualcosa , ma molto lentamente. Un Calocedrus decurrens (Torr.) (Cipresso della California) con circonferenza minima del tronco da 350 cm diventa allo stesso modo impossibile da trovare. Solo un cercatore di alberi come Tiziano Fratus ha misurato un Calocedrus decurrens a 345 cm di circonferenza del tronco, 20 metri di altezza, nel Parco di Villa Genero a Torino.
La tabella seguente riporta le circonferenze minime per la monumentalità riprese dal sito del CFS dedicato agli alberi monumentali: