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Il valore ecologico di un grande e monumentale albero

I micro habitat e i l valore ecologico di un grande e vecchio albero

Camminiamo in una faggeta, si incontrano ogni tanto grossi tronchi di alberi, senza branche e rami , quasi dei cilindri irregolari. Monconi di fusto con tronchi spezzati a diversi metri, con buchi, cavità di varie dimensioni, con superfici che in alcuni tratti presentano delle lamelle (funghi), con seccume del legno diffuso pieni di “carie”, ricoperti da muschi e licheni, proprio brutti a vedersi. Coloro che non sempre frequentano i boschi, le prime parole che ci dicono vedendo questi alberi-tronchi , è ormai “secco”, ottimo legno e “brace” per cuocere un agnello o una salsiccia. Risulta poi difficile far capire a qualche amico l’importanza del valore “ecologico” di un vecchio e grande albero. Già nel 2014 il decreto di attuazione sul censimento degli alberi monumentali e il suo manuale tecnico disponibile sul sito del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali fissava il criterio “ecologico”per la monumentali di un albero. E’ scritto nel manuale ” Il valore ecologico di un albero fa riferimento alle presenze faunistiche e vegetali che si insediano al suo interno e nelle sue immediate vicinanze, da considerarsi importanti e meritevoli di tutela quanto più sono rare, in pericolo di estinzione e per questo motivo considerate di interesse comunitario (Dir. Habitat n. 43/92/CEE). L’albero senescente, soprattutto quello che vegeta in ambienti a spiccata naturalità, può rappresentare un vero e proprio habitat per diverse categorie animali (entomofauna, avifauna, micro-mammiferi) che, richiedendo nicchie trofiche speciali, si insediano nelle numerose entità discrete presenti in esso (es. cavità vuote, piene di acqua, piene di rosura, fori, essudati, corteccia sollevata, ramificazione avventizia, corpi fruttiferi di funghi), approfittando anche della presenza di legno morto. Considerata la specificità dell’argomento e la necessità di un approccio scientifico alla determinazione del criterio ecologico, maggiori dettagli saranno riportati in specifica guida.”

Un vecchio albero, come il nostro faggio, nel tempo ha avuto tanti ospiti, alcuni rimangono (funghi, licheni, muschi ), altri lasciano i loro segni ( insetti, uccelli, micro mammiferi ecc..) fornendo sempre nicchie trofiche speciali in poche parole cibo per tutti, come il suo legno morto. Il nostro vecchio tronco di faggio costituisce quindi un micro-habitat per molte specie considerato meritevole di tutela e quanto più queste specie sono rare e in pericolo di estinzione tanto le dobbiamo conservare. Anzi diventano alberi davvero importanti, di interesse comunitario oltre che di grande valore ecologico. Questi alberi, “brutti” quasi morti in quanto con diffuso seccume e/o con presenza di legno o morto , nei boschi e nelle aree dei siti della Rete Natura 2000 devono essere quindi mantenuti e conservati, senza che l’uomo possa toccarli, fino al termine del loro ciclo vitale. Poi i nostri grandi alberi-tronchi un volta caduti continuano a svolgere la loro funzione ecologica. Grazie ai microrganismi, alla pioggia, e agli eventi naturali il legno morto sarà lettiera forestale, sostanza organica e fertilità del suolo per un nuovo ciclo di vita.

Il nostro vecchio brutto grande albero-tronco di faggio sarà solo un bel ricordo, ma che ha dato nella sua lunga vita di 100 anni e oltre da mangiare a molti suoi ospiti.

Pizzone tra i grandi faggi di località le “Forme”

Gli chiamiamo “monumenti della natura” anche per le loro stranezze come alcuni faggi presenti in località “Le Forme” nel comune di Pizzone. Si tratta di faggi “policormici” con tronchi che crescendo insieme raggiungono circonferenze di tutto rispetto. Difficile, in alcuni casi, stabilire qual’e il tronco principale, delle volte appaiono talmente uniti che risulta complesso misurare la loro circonferenza, a 130 cm da terra . Alcuni di questi si trovano sul pianoro delle “Forme” a 1400 metri sul livello del mare nel Comune di Pizzone, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Ho misurato alcuni faggi con più fusti, le circonferenze del tronco sono di circa 9 metri, ma sono quelle esterne, con alcuni tronchi sviluppati un po’ a distanza da quello che possiamo considerare il principale.

I grandi faggi policormici di località Le Forme a Pizzone
alcuni con circonferenze superiori ai 6 metri

L’ esemplare nella foto seguente ha 6-9 tronchi che partono più o meno da terra , ma ad una certa distanza appare come un unico albero maestoso con una circonferenza misurata di 680 cm.

Un grande Faggio di 680 cm

Girando tra grandi faggi di questi luoghi sia in inverno che in primavera (ce ne sono 4-5 davvero belli) e stare un po’ seduti sulle panchine a guardarli ci fa sempre pensare che siamo in un bosco delle “fiabe”.

Faggione con un insieme di tronchi di circonferenza di cm 920

Liguria grandi e monumentali alberi

Pubblichiamo l’elenco degli alberi monumentali della Regione Liguria redatto ai sensi dell’articolo 7 della legge 14 gennaio 2013, n.10. (Aggiornamento anno 2018). Fonte Ministero delle Politiche agricole alimentari Forestali e del Turismo A questo elenco aggiungeremo anche grandi alberi segnalati noi di molisealberi. Per ogni albero c’è una scheda

Emilia Romagna grandi e monumentali alberi

Pubblichiamo l’elenco degli alberi monumentali della Regione Emilia romagna redatto ai sensi dell’articolo 7 della legge 14 gennaio 2013, n.10. (Aggiornamento anno 2018). Fonte Ministero delle Politiche agricole alimentari Forestali e del Turismo A questo elenco aggiungeremo anche grandi alberi segnalati e verificati da noi di molisealberi

Alberi monumentali dell’Emilia Romagna

Gli alberi monumentali d’Italia

Una semplice cartografia con puntini colorati per ogni regione degli alberi e delle formazioni vegetali monumentali in Italia. I dati sono quelli del Censimento ai sensi della legge 10/2013 del Ministero delle Politiche Agricole (aggiornamento agosto 2018) i cui dati possono essere trovati a questo link https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260

A Voi le considerazioni dove sono meglio distribuiti gli alberi e le formazioni vegetali monuentali in Italia, anche se per noi di molisealberi le classifiche sono poco importanti. In Toscana come in Puglia ci sono 54 alberi e/o gruppo omogenei di alberi monumentali. In Molise siamo intorno a 180.

Distribuzione degli alberi monumentali in Italia secondo il Censimento del 2017- 2018
Fonte sito internet del Ministero delle Politiche agricole alimentairi e Forestali (agg. 09/08/2018)

Gli alberi monumentali della Regione Piemonte

Il Ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e del Turismo ha pubblicato con Decreto dipartimentale n. 5450 del 19/12/2017, in evidenza anche in G.U. del 12/02/2018, l’Elenco degli alberi monumentali d’Italia, redatto ai sensi dell’articolo 7 della legge 14 gennaio 2013, n.10. Nel frattempo abbiamo creato anche la cartografia con l’ubicazione degli alberi monumentali.

Nuovo elenco per 62 alberi monumentali in Molise

Con decreto del Ministero delle Politiche agricole e forestali n. 661 del 09/08/2018 sono stati effettuati degli aggiornamenti nell’elenco degli  alberi monumentali. Per il Molise ci sono altri 62 alberi monuementali, prevalentemente nella provincia di Campobasso. L’elenco nazionale è scaricabile qui:allegato_A_decreto_n._661_9.8.2018_nuove_iscrizioni (1)

Il grande Castagno il località le Cupe di Boiano

Alberi monumentali d’Italia anno 1989 cos’è cambiato per il Molise nell’anno 2018 ?

L’amico grande cercatore di alberi, Valido Capodarca, ha voluto  conoscere come stanno e che fine hanno fatto i 300 alberi che circa 30 anni fa vennero pubblicati nei due volumi “GLI ALBERI MONUMENTALI D’ITALIA” (Edizione Abete anno 1989)  a firma di Alessandro Alessandrini, Lucio Bortolotti.  Alla fine della ricerca, si potrà tirare un bilancio sulla rapidità con la quale vengono perduti questi monumenti unici, patrimonio di tutta la società. Per la Regione Molise ha chiesto a noi di molisealberi un aggiornamento. Ecco cosa scrive Valido nel gruppo facebook “molisealberi “: “A questa piccola regione, l’opera gli Alberi Monumentali d’Italia rende un’offesa che rasenta l’indecenza. Non osando dubitare della serietà di una persona esperta come il curatore dell’opera, dr. Lucio Bortolotti, possiamo solo pensare, in alternativa, a macroscopica superficialità di chi ha effettuato il censimento, o di chi ha selezionato le schede, riducendo gli alberi da 22 mila a 1500, fra i quali il Bortolotti si è trovato a scegliere. In pratica, selezionati solo 4 alberi, fra i quali è assente quello è stato considerato, ed era, il più grande faggio monocormico d’Italia, il Re Fajone di Vastogirardi.  Lo troveremo solo in una anonima riga nell’elenco finale, accreditato di una circonferenza di m. 6,40 (viene da pensare che il Bortolotti non l’abbia nemmeno visto).
Sulla Roverella di Rocchetta viene considerata solo quella in località Santa Lucia di Castelvoturno (nuovo) , frazione di Rocchetta, e le vengono attribuiti solo m. 4,50 di circonferenza (da me misurata col metodo forestale nel 2013 è risultata di m. 6,14); viene completamente ignorata la più grande quercia del Molise, nell’abitato stesso di Rocchetta di m. 6,50  Comunque, ecco l’elenco.
1. Acero di Pizzone, Valle Ura, circ. m. 6,60
2. Due olmi montani, Pizzone, Valle dell’Altare, circ.m. 4,10 e 4,00 rispettivamente, ma uno dei due, già nel 1989, poco prima della pubblicazione, aveva subito una grave mutilazione
3. Roverella di Rocchetta al Volturno, loc.Santa Lucia, circ. m. 4,50
4. 3 Faggi, Guardiagregia, Colle Macchia, circ.m. 4,66 il maggiore
Spero che gli amici di Molisealberi riescano a fare un po’ di chiarezza dicendoci,in pratica
– se esistono ancora gli olmi di Pizzone e i tre faggi di Guardiagregia
– se è ancora viva la roverella di Castelvolturno (le foto più recenti la mostravano in condizioni di estrema sofferenza).

Ecco cosa è successo nel 2018.

Il Fajone ormai non  c’è più  da Dicembre 2017. A quest’albero  è stato dedicata anche una canzone di Guglielmo Messere, se volete ascoltarla a questo link https://soundcloud.com/guglielmo-willy-messere/re-fajone-re-fajone-il-guerriero-sannita-i-secolari-vegliardi/s-VtlcB

 

L’Acero di Pizzone in località Valle Ura, dalle informazioni assunte è ancora lì, dominante e  incontrastato di quel bosco. Dei 2 olmi montani a Pizzone in località Coste dell’Altare, nella Guida Alberi Monumentali d’Italia del  1992 (Edizioni  Abete) si sapeva che “vegetano a distanza di 100 metri l’uno dall’altro e sono ubicati a 1800 metri di quota tra le rocce di Coste dell’Altare. Si trovano in una zona impervia di difficile accesso e spesso soggetta a valanghe”

La Roverella in località Santa Lucia di Castelnuovo, frazione di Rocchetta, ha bisogno di interventi per farla mantenere ancora un po’ più in vita.  Si trova inclinata sulla scarpata stradale con un tronco e con la sua particolare branca che si incurva verso l’alto. Comunque  vive, le  radici sono talmente forti che la tengono ancora ferma e che continuano a svolgere la loro funzione. Nella parte più in alta del monumento naturale ci sono alcuni rami secchi.      

A Guardiaregia i tre frati ( i tre faggi) in località Colle Macchia, inclusi nella Riserva regionale  Guardiaregia Campochiaro, con la loro storia (o leggenda)  legata al brigantaggio risultano ancora meta di escursionisti tramite un sentiero  denominato appunto dei “Tre  Frati”. Pochi sono gli esempi di sentieri creati a posta per valorizzare e conoscere i grandi alberi in Molise, anche se forse, in alcuni casi è meglio così, C’è stato, per esempio, qualche male intenzionato che ha fatto danno come è accaduto nell’anno 2017, l’incendio del tronco del  grande Castagno in località le Cupe di Boiano di cui abbiamo già scritto qui  http://www.molisealberi.com/il-castagno-di-localita-le-cupe-e-per-santegidio-a-boiano/       

La grande Roverella di Rocchetta a Volturno, al centro del paese, si presenta ad aprile 2018,  all’inizio della sua ripresa vegetativa così nella foto

Sperando in una maggiore tutela e valorizzazione di questi e altri  monumentali alberi, da parte di chi ha cuore la propria terra come il Molise sapendo che prima o poi (per gli alberi è più un poi) la lasceremo ai posteri.

Approvazione del primo elenco degli alberi monumentali d’Italia

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 35 del 12/02/2018  il Decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali  del 19/12/2017 che approva il primo elenco degli alberi monumentali d’Italia.

Ecco l’unico articolo :

Decreta: 
 
                           Articolo unico 
 
  1. E' approvato il primo Elenco degli alberi monumentali  d'Italia,
ai sensi dell'art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n. 10 e del decreto
interministeriale 23 ottobre 2014. L'elenco, suddiviso  per  regioni,
province e comuni, costituito da n. 2080 alberi o sistemi omogenei di
alberi, e' riportato al  prospetto  allegato  A  -  sezione  1),  che
costituisce   parte   integrante   e   sostanziale    del    presente
provvedimento. 
  2. E' adottato altresi' l'elenco riportato al prospetto allegato  A
- sezione 2), che costituisce  parte  integrante  e  sostanziale  del
presente  provvedimento,  costituito  da  n.  327  alberi  o  sistemi
omogenei di alberi. Tale elenco si compone  di  tutti  quegli  alberi
rispondenti ai requisiti di monumentalita' e censiti  dalla  regione,
anche in collaborazione con il Corpo forestale dello  Stato,  per  la
cui iscrizione non e' stato ancora perfezionato da parte  del  Comune
l'adempimento  amministrativo  di  presa  d'atto  e   di   successiva
trasmissione della proposta alla Regione.  Trascorso  il  termine  di
centoventi giorni dalla pubblicazione del presente decreto, che sara'
tempestivamente diffuso a cura della regione stessa nelle  forme  che
ritiene opportune, l'elenco di cui al prospetto A -  sezione  2),  in
assenza di osservazioni ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241  e
successive modificazioni e integrazioni e della normativa vigente  in
materia  di  ricorsi  amministrativi,  e'  inteso   come   approvato,
rientrando a far parte, quindi, della sezione 1). 
  3. La Direzione generale  delle  foreste  del  Mipaaf,  alla  quale
spetta il compito di conservare tutta la  documentazione  a  corredo,
provvede a trasmettere ad ogni  regione,  per  quanto  di  competenza
territoriale, l'elenco nelle sue due  sezioni,  affinche'  la  stessa
possa trasmetterlo ad ogni comune interessato. I comuni rendono  noti
gli alberi inseriti nell'elenco nazionale  ricadenti  nel  territorio
amministrativo di competenza mediante affissione  all'albo  pretorio,
in modo tale da permettere al titolare di  diritto  soggettivo  o  al
portatore di interesse legittimo di ricorrere avverso  l'inserimento,
nei modi e termini previsti dalla specifica normativa. 
  4.  Al  fine  di  consentire  le  misure  di  tutela,   conoscenza,
valorizzazione e gestione dei beni  censiti,  l'Elenco  degli  alberi
monumentali d'Italia e' pubblicato nel sito  internet  del  Ministero
delle     politiche     agricole     alimentari      e      forestali
www.politicheagricole.it  -  all'interno  della  sezione:  «politiche
nazionali/alberi monumentali/elenco nazionale alberi monumentali». 
  5. Ogni aggiornamento  dell'elenco  viene  proposto  dalla  regione
mediante invio telematico alla Direzione  generale  delle  foreste  e
successivamente    attraverso    inserimento    delle    informazioni
nell'applicativo Web Gis dedicato, al quale si accede  con  indirizzo
http://www.sian.it/geoalberimonumentali  -  L'approvazione  periodica
delle variazioni  dell'elenco  nazionale  sara'  effettuata  mediante
decreto del Direttore generale delle foreste. 
  6. Della proposta di dichiarazione di notevole  interesse  pubblico
ai sensi dell'art. 138 e seguenti del decreto legislativo 22  gennaio
2004, n. 42 e successive modificazioni  e  integrazioni,  le  Regioni
inviano relativa Comunicazione e documentazione  anche  al  Ministero
dei  beni  e  delle  attivita'  culturali  e  del  turismo,  al  fine
dell'aggiornamento della banca dati del  SITAP  (Sistema  informativo
territoriale ambientale e paesaggistico). 
  7. Gli alberi o sistemi omogenei  di  alberi  iscritti  nell'Elenco
degli alberi monumentali d'Italia sono segnalati in apposite  tabelle
secondo lo schema dell'allegato n. 6 del decreto interministeriale 23
ottobre 2014, apponendo  la  seguente  dicitura  «Albero  monumentale
tutelato ai sensi dell'art. 7 della legge 14 gennaio 2013, n.  10»  o
«Sistema omogeneo di alberi monumentali tutelati ai sensi dell'art. 7
della legge 14 gennaio 2013, n. 10». 
  Il presente decreto e' divulgato attraverso il  sito  internet  del
Ministero delle politiche  agricole  alimentari  e  forestali  ed  e'
altresi'  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale   della   Repubblica
italiana. 
    Roma, 19 dicembre 2017  
                                          Il Capo Dipartimento: Blasi

Fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italia

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML;jsessionid=vjk9ZnwnROCzojVBC4F8bQ__.ntc-as1-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-02-12&atto.codiceRedazionale=18A00988&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario

Noi di molisealberi abbiamo cominciato ad aggiornare la mappa partendo dall’elenco del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali   che si va ad aggiungere al nostro elenco